AgenPress. La Russia ha colpito i porti ucraini il giorno dopo aver ritirato un accordo sostenuto dalle Nazioni Unite per consentire a Kiev di esportare grano.
Gli attacchi russi ai porti forniscono “un’ulteriore prova che il paese-terrorista vuole mettere in pericolo la vita di 400 milioni di persone in vari Paesi che dipendono dalle esportazioni alimentari ucraine”, ha affermato Andriy Yermak, capo dello staff presidenziale ucraino.
L’accordo sull’esportazione di grano del Mar Nero mediato un anno fa dalla Turchia e dalle Nazioni Unite è stato uno dei pochi successi diplomatici della guerra, che ha revocato di fatto un blocco russo dei porti ucraini e ha evitato un’emergenza alimentare globale.
L’Ucraina e la Russia sono entrambe tra i maggiori esportatori mondiali di grano e altri prodotti alimentari. Se il grano ucraino viene nuovamente bloccato dal mercato, i prezzi potrebbero salire in tutto il mondo, colpendo più duramente i paesi più poveri.
“La decisione odierna della Federazione Russa sferrerà un duro colpo alle persone bisognose di tutto il mondo”, ha dichiarato lunedì il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres.
La Russia afferma che potrebbe ritornare all’accordo sui cereali, ma solo se le sue richieste di allentamento delle regole per le proprie esportazioni di cibo e fertilizzanti saranno soddisfatte. I paesi occidentali lo definiscono un tentativo di usare una leva sulle scorte di cibo per allentare le sanzioni e consentire alla Russia di vendere cibo.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskiy ha chiesto che l’accordo sul grano continui senza la partecipazione della Russia, cercando di fatto il sostegno della Turchia per negare il blocco russo.
Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha affermato che il tentativo di esportare grano dall’Ucraina senza garanzie di sicurezza russe comporterebbe dei rischi e ha affermato che l’Ucraina ha utilizzato le acque per attività militari.