Locri. Mimmo Lucano condannato ad 1 anno e sei con pena sospesa. “E’ la fine di un incubo”

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AgenPress – I giudici della Corte d’appello di Reggio Calabria hanno condannato Mimmo Lucano, ex sindaco di Riace,  ad un anno e sei mesi di reclusione, con pena sospesa, contro la richiesta della Procura generale di 10 anni e 5 mesi e stravolgendo la sentenza di primo grado del Tribunale di Locri che gli aveva inflitto 13 anni e 2 mesi di carcere per associazione per delinquere, truffa, peculato, falso e abuso d’ufficio. Dalla lettura del dispositivo emerge che la Corte ha assolto Lucano dai reati più gravi. La Corte ha assolto tutti gli altri 17 imputati.

Lucano è stato condannato per un falso in relazione ad una delibera del 2017 mentre sono stati assolti tutti gli altri 17 imputati del processo che, in primo grado, erano stati giudicati colpevoli. L’ex sindaco di Riace era accusato di diversi reati. Il più grave era quello di essere il promotore di un’associazione a delinquere finalizzata alla gestione illecita dei fondi destinati ai progetti Sprar e Cas. Tra i reati contestati dalla Procura generale all’ex sindaco di Riace anche la truffa aggravata, abuso d’ufficio, diversi falsi e un peculato. Tutti reati caduti in appello, tranne un falso.

“E’ la fine di un incubo che in questi anni mi ha abbattuto tanto, umiliato, offeso. E’ la fine di incubo che per anni, ingiustamente, mi ha reso agli occhi delle gente come un delinquente”, commenta Lucano. “Sono attaccato, denigrato e accusato, anche a livello politico e non solo, quindi, giudiziario, per distruggere il ‘modello Riace’, la straordinaria opportunità creata per accogliere centinaia di persone che avevano bisogno e per ridare vita e ripopolare i centri della Calabria. A questo punto spero che pure la Rai si ricreda e mandi in onda la famosa fiction girata con Fiorello a Riace”.

“Essendo anche io un comune e mortale essere umano – ha aggiunto – è probabile che in questa vicenda abbia commesso degli errori ma di un aspetto, in particolare, sono sicuro, molto sicuro e convinto: ho sempre agito con l’obiettivo e la volontà di aiutare i più deboli e di contribuire all’accoglienza e all’integrazione di bambini, donne e uomini che fuggivano dalla fame, dalla guerra, dalle torture”.

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