Israele. Renzi. La vicenda Israeliana si inserisce in una situazione da maionese impazzita che nessuno sa controllare

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AgenPress – “Il fatto che i sauditi fossero pronti ad un accordo complessivo con Israele ha creato la reazione dei terroristi di Hamas, sostenuti dall’Iran. Non è uno scontro tra sunniti e sciiti, ma tra riformisti e radicali. Il problema è che il caos cresca e la politica deve farsi sentire. Per la prima volta sono preoccupato per il pianeta”.

Lo ha detto a In Mezz’Ora su Rai 3 Matteo Renzi, di ritorno dall’Arabia Saudita.

“La vicenda Israeliana si inserisce in una situazione da maionese impazzita che nessuno sa controllare: Ucraina, Afghanistan, Nagorno Karabak, Israele, situazioni in cui la politica non tocca palla. Il mondo arabo va dal Marocco al Pakistan, in questa striscia vive una percentuale di giovani che hanno diritto ad avere una vita decente. Ma se sono bombardati mediaticamente, con messaggi che dicono che tutta la colpa dei loro problemi è di Israele, rischiano non dico la radicalizzazione ma almeno l’antisionismo e l’antisemitismo, che poi rischia di far esplodere tutto. La divisione è tra chi ama la vita e chi ama la morte”.

“Nel disegno dei Paesi arabi moderati c’era il desiderio di portare denari nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania: serviva ad affermare una leadership moderata dei palestinesi che facesse uno stato e vivesse in pace”, ha aggiunto.

“Quello che è successo è enorme, le bestie sono perbene rispetto a questi”, ha aggiunto l’ex premier riferendosi ad Hamas: “La politica è una cosa bella, non si fa con like e tweet ma costruendo le ragioni del dialogo. L’Onu non lo ha fatto per le ragazze in Afghanistan, non lo ha fatto con Russia e Ucraina e non lo sta facendo adesso. Oggi siamo a un passo dall’escalation, che forse già iniziata. Hamas ha scelto l’ultimo momento buono per far saltare tutto”.

Per Renzi “Israele qualche problema ce l’ha. Sono andato alla Knesset e ho detto: avete il diritto di esistere, ma i palestinesi hanno diritto al loro stato. È evidente che in Israele qualcosa non ha funzionato, c’è una situazione complicata nel Mossad e nello Shin Bet. Molto non ha funzionato in quel 7 ottobre, è impensabile che un’organizzazione come quella israeliana sia presa alla sprovvista da un attacco con i deltaplani”.

 

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