Annamaria Furlan (CISL): “Nessuno spenga mai piĆ¹ il sorriso delle donne”

In esclusiva per Interris.it, Annamaria Furlan, segretaria generale Cisl, in occasione della giornata mondiale contro la violenza alle donne, ribadisce con forza la necessitĆ  di “un’alleanza vera tra le istituzioni e la societĆ  civile. Dobbiamo mobilitarci per cercare di cambiare questa orribile situazione”.


AgenPress.Ā LaĀ Giornata mondiale contro la violenza alle donneĀ ĆØ anche questā€™anno un momento di forte denuncia contro i continui episodi di violenza, di molestie, di ricatti a danno di tante donne. Tante saranno le iniziative a cui parteciperĆ  anche la Cisl.Ā Non basta piĆ¹ indignarsiĀ o chiedere anche pene piĆ¹ severe contro chi si macchia di questiĀ orrendi crimini. Parliamo di quattromila casi di violenza in Italia ogni anno,Ā una media di undici al giorno.

Nei primi sei mesi del 2020 benĀ sessanta sono state le donne uccise in famiglia. Soprattutto durante i mesi di lockdown il numero dei femminicidi ĆØ aumentato:Ā una donna uccisa in casa ogni due giorni. Una strage. Discriminazioni, autoritarismo, violenza ed odio nei confronti delle donne non sono il passato, ma dominano il nostro presente e fanno regredire la nostra democrazia.Ā Ćˆ come una guerra moderna tra generi, un conflitto latente in cui anche la violenza verbale ed il linguaggio talvolta sguaiato ed aggressivo dei social fanno spesso da incubatore a quella fisica. Per non parlare dei costi sociali ed economici diĀ questa ā€œpiagaā€ in termini di cure fisiche e psichiche, perdite di giornate lavorative, spese per i servizi legali e sociali. E il problema riguarda ormai anche i bambini:Ā in due casi su tre i figli hanno assistito alla violenzaĀ nei confronti delle loro madri. Un dramma nel dramma.

Ecco perchĆ©, al di lĆ  degli slogan e della giusta solidarietĆ , abbiamo bisogno diĀ una alleanza vera tra le istituzioni e la societĆ  civile. Dobbiamo tutti mobilitarci per cercare di cambiare questa orribile situazione. Anche il sindacato puĆ² fare molto attraverso la contrattazione per prevenire le forme diĀ discriminazione sessuale e tutelare la donna in ogni ambito. Non partiamo da zero. Abbiamo fatto tanti accordi in questi anni, a livello nazionale ed anche territoriale, perĀ supportare le vittime di violenza e di molestie nei posti di lavoroĀ con percorsi di accompagnamento e con lā€™intervento di tutta la rete antiviolenza (infermieri, medici, avvocati, case famiglia). Ci sono tanti esempi di contratti di secondo livello in cui abbiamo elaborato un ā€œcodice di condottaā€ da applicare in ogni azienda perĀ prevenire le molestie ed il mobbing.

Bisogna rafforzare questa buona prassi, anche a livello europeo, promuovere in ogni luogo di lavoroĀ accordi per una ā€œtolleranza zeroā€,Ā in modo da tutelare la dignitĆ  delle donne, la loro autonomia decisionale, accompagnarle a ricostruire la loro vita. Le donne hanno pagato, e continuano purtroppo a pagare, ancheĀ un prezzo altissimo a causa della pandemiaĀ e delle ripercussioni negative sulla nostra economia. In tanti ambiti produttivi Ā tantissime donne sono state le prime a ricadere nellā€™area della precarietĆ , dellā€™emarginazione, della povertĆ . Ecco perchĆ© ĆØ necessario fare di piĆ¹ anche sullā€™integrazione, sul lavoro come forma di riscatto civile e di inclusione sociale, sullaĀ effettiva paritĆ  salariale tra uomini e donne.

Ma, soprattutto,Ā dobbiamo ripartire dalla scuola, dai processi educativi, fin dalla primissima infanzia, per far rispettare la donna in tutti i contesti: sociali, lavorativi e familiari. Ci vuole, insomma,Ā un cambiamento culturaleĀ che metta al centro la tutela della persona. E ciascuno deve fare la sua parte in questa battaglia. ā€œLe donne sono fonte di vita. Eppure sono continuamente offese, picchiate, violentateā€, ha detto allā€™inizio dellā€™anno Papa Francesco. ā€œDa come trattiamo il corpo della donna comprendiamo il nostro livello di umanitĆ ā€œ. Sono parole di grande profonditĆ  che devono farci riflettere. Sconfiggere ogni forma di violenza nei confronti delle donne ĆØ oggi una questione di civiltĆ , una prioritĆ  che deve vederci tutti uniti, uomini e donne, per una causa che ĆØ il fondamento stesso della nostra societĆ  libera e democratica.Ā Per non lasciare che la violenza spenga il sorriso di tante donne.Ā 

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