Conte, Rotondi (FI-DC): “Ridono di lui. Gli avevo suggerito di guidare una nuova Dc”

AgenPress. A sinistra e a destra è tutto uno sghignazzare sulle interviste di Giuseppe Conte: ’ma guardalo lì, parla senza dire nulla, oggi apre a Draghi al Colle, domani no’, ed è tutto un darsi di gomito, pensare che un anno fa quel tontolone lì stava a palazzo Chigi, e invece adesso ci stanno loro, quelli intelligenti e bravi di destra e sinistra, con erre moscia e ditino alzato.

A questo punto la domanda è: cosa vuol fare davvero Conte, e perché calca la scena come un fantasma, con rumoroso sferragliare di catene, senza lasciare alcuna traccia?

Lasciate che ve lo spieghi io (ndr Rotondi), che secondo Augusto Minzolini ero la tessera numero due del fantomatico partito di Conte, mai esistito, se non nei geniali retroscena del re dei commentatori politici italiani. In realtà ero stato io a suggerire a Conte di mettersi alla testa di una nuova Dc, a cui lui avrebbe prestato un volto rassicurante, un linguaggio elegante, e il balcone principale di palazzo Chigi, attrazione infallibile per il popolo democristiano.

Conte ci ha pensato su, o forse nemmeno. Ha tirato dritto sul Movimento Cinque Stelle , non perché sia poco democristiano, ma perché lo è troppo: tra un partito a farsi, e uno cadente ma bello e pronto, ha scelto il secondo.

Per farne cosa? Niente, secondo me. Giuseppe è un prete che dice messa senza credere in Dio: non è un populista, non ne ha il fisico; non è un grillino, non ne ha la storia; non è un anti sistema, non ne ha la convenienza. È un notabile cattolico di sinistra, passato per caso per un incrocio di benedizioni, e finito a governare due volte il Paese senza affatto demeritare.

Conte sta impastando una specie di Margherita, un petalo cattolico, uno ambientalista, uno anti casta, per ricandidare Bonafede, e persino uno liberale, non si sa mai.

Mentre a destra e a sinistra si sghignazza, Giuseppe si confeziona l’assicurazione sulla vita che lo renderà vivo e forse indispensabile anche nella prossima legislatura. Ora i colleghi continuino anche a ridere, se credono.

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