Dl sostegni: Camera conferma fiducia al governo. Altri 18 mld, pacchetto lavoro 4-5 mld

AgenPress – La Camera conferma la fiducia al governo sul decreto legge Sostegni con 472 voti a favore, 49 contrari e 2 astenuti. Si passa ora all’illustrazione degli ordini del giorno, su cui il governo renderà i pareri. Tra i capigruppo è stato raggiunto un accordo per chiudere entro le 19 di domani l’esame del provvedimento, che scade il 21 maggio. Le dichiarazioni di voto finali, domani, verranno trasmesse in diretta televisiva.

18 miliardi per i ristori alle imprese danneggiate dalla crisi Covid:  confermata una doppia via di indennizzo in base al fatturato, scegliendo il periodo (automatico se si opta per il periodo 2020 sul 2019 o su apposita domanda se si sceglie 1 aprile 2020 – 31 marzo 2021 rispetto al 1 aprile 2019 – 31 marzo 2020). Per queste due opzioni vengono stanziati in tutto circa 14 miliardi. Altri 4 miliardi, di cui 3 di risparmi e 1 di deficit, andranno al meccanismo perequativo sul risultato di esercizio (confrontato anno su anno) con conguaglio a fine anno.

Per la montagna, rimasta di fatto immobilizzata per tutta la stagione, è stato previsto uno stanziamento di 700 milioni, mentre per alleggerire il carico della riscossione è stato sospeso l’invio delle cartelle, annullando completamente per i redditi più bassi quelle relative al periodo 2000-2010. Sul fronte lavoro, il decreto ha prorogato a fine giugno il blocco dei licenziamenti e la Cig ordinaria e al 31 dicembre la cassa integrazione in deroga. E’ stata riconosciuta un’indennità di 2.400 euro ai lavoratori stagionali del turismo, degli stabilimenti termali e dello spettacolo e sono stati rifinanziati il reddito di cittadinanza con 1 miliardo e quello di emergenza con 1,5 miliardi.

Per la sanità sono stati stanziati infine 5 miliardi, di cui 2,8 per i vaccini e per i farmaci anti-Covid. Il Senato è quindi intervenuto con una serie di modifiche a favore di famiglie e imprese, in attesa che il nuovo Sostegni-bis elargisca nuove risorse. La Camera non ha invece messo mano ad ulteriori cambiamenti, limitandosi a ratificare le novità inserite in prima lettura. Ecco le principali.

Niente prima rata Imu per le imprese con cali di fatturato del 30%, niente canone Rai per alberghi, bar e ristoranti, che potranno anche mettere i tavolini all’aperto senza pagare la tassa sull’occupazione del suolo pubblico fino alla fine dell’anno. Arrivano inoltre fondi per le tv locali, i bus turistici, le città d’arte e per le start up ‘esodate’ dai ristori. Prorogate le concessioni degli ambulanti.

La durata dei voucher viaggi emessi per voli, treni, pacchetti turistici ma anche per le gite scolastiche passa da 18 a 24 mesi. Durano invece tre anni quelli per gli spettacoli. Voucher potranno essere emessi anche dalle palestre, da usare fino a 6 mesi dopo la fine dello stato di emergenza.

Viene creato un Fondo da 10 milioni per aiutare i genitori separati o divorziati in difficoltà economiche causa Covid a garantire l’assegno di mantenimento. Il beneficio massimo è di 800 euro al mese.

Per evitare chiusure legate alle elezioni si chiede ai Comuni di individuare entro metà luglio sedi alternative alle aule per i seggi della prossima tornata d’autunno. A disposizione c’è un fondo da 2 milioni.

Spunta anche un fondo per le attività chiuse per decreto, come annunciato dal ministro Giancarlo Giorgetti, insieme a una riproposizione del credito di imposta al 60% per gli affitti per 5 mesi (gennaio-maggio), che vale circa 2 miliardi. Altri 600 milioni andranno ai Comuni per garantire sconti Tari alle attività rimaste chiuse, 100 milioni rimpolperanno il Fondo per la montagna e le bollette saranno coperte per un mese in più, fino a luglio.

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