Agenpress. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha rilasciato la seguente dichiarazione:
ยซNel “Giorno della Memoria“, che il Parlamento italiano ha voluto dedicare alle vittime del terrorismo, la Repubblica si inchina davanti alle vite spezzate dal fanatismo politico, dalle violenze di gruppi brigatisti e neofascisti, dagli assalti eversivi alle istituzioni democratiche e alla convivenza civile.
Tragicamente lunga รจ la sequela delle persone uccise negli anni di piombo: servitori dello Stato, donne e uomini eletti a simbolo di funzioni pubbliche, cittadini impegnati nella vita sociale, testimoni coerenti che non hanno ceduto al ricatto. Il legame della memoria rinnova e rafforza il sentimento di solidarietร con i familiari, ma richiama anche un impegno che vale per l’intera comunitร .
Ricordare รจ un dovere. Ricordare le strategie e le trame ordite per destabilizzare l’assetto costituzionale, le complicitร e le deviazioni di soggetti infedeli negli apparati dello Stato, le debolezze di coloro che tardarono a prendere le distanze dalle degenerazioni ideologiche e dall’espandersi del clima di violenza. Ed รจ giusto ricordare il coraggio di chi non si รจ piegato, di chi ha continuato a difendere la libertร conquistata, il diritto e la legalitร , le istituzioni che presidiano la vita democratica. Il terrorismo รจ stato sconfitto grazie al sacrificio e alla rettitudine di molti, e grazie all’unitร che il popolo italiano ha saputo esprimere in difesa dei valori piรน profondi della propria civiltร . La storia ci ha dimostrato che l’unitร e la coesione degli italiani sono gli strumenti piรน efficaci di fronte ai pericoli piรน gravi.
Nel tempo sono state accertate responsabilitร dirette e indirette. Gli autori dei delitti sono stati sottoposti a processi e condanne. Ma non ovunque รจ stata fatta piena luce. La veritร resta un diritto, oltre che un dovere per le istituzioni. Terrorismo ed eversione sono stati battuti con gli strumenti della democrazia e della Costituzione: la ricerca della veritร , dunque, deve continuare laddove persistono lacune e punti oscuri.
Il 9 maggio รจ il giorno in cui Aldo Moro venne ucciso. La barbarie brigatista giunse allora all’apice dell’aggressione allo Stato democratico. Lo straziante supplizio a cui Moro venne sottoposto resterร una ferita insanabile nella nostra storia democratica. Respinta la minaccia terroristica, oggi ancor piรน sentiamo il dovere di liberare Moro e ogni altra vittima da un ricordo esclusivamente legato alle azioni criminali dei loro assassini. Nel riscoprire il pensiero, l’azione, gli insegnamenti di Moro e di tanti altri giusti che hanno pagato il prezzo della vita, ritroveremo anche talune radici che possono essere preziose per affrontare il futuroยป.