Gregoretti. Sentiti Lamorgese e Di Maio. Soddisfatto Salvini: “decidevamo insieme”

AgenPress – Con l’audizione dell’attuale ministro dell’Interno Luciana Lamorgese è  iniziata a Catania, nell’aula bunker del carcere di Bicocca, la nuova udienza preliminare – la terza – del Caso Gregoretti, il procedimento giudiziario che potrebbe portare il leader della lega ed ex ministro dell’Interno Matteo Salvini a processo. Subito dopo la deposizione, sempre come testimone, dell’allora vice premier e attuale ministro degli Esteri, Luigi Di Maio.

L’ex ministro dell’Interno, presente assieme al suo legale, l’avvocato Giulia Bongiorno, è imputato per sequestro di persona per il ritardo dello sbarco di 131 migranti nel luglio del 2019. L’udienza è presieduta dal presidente dei Gip di Catania, Nunzio Sarpietro.

“Sono contento di aver sentito dai due testimoni il fatto che c’era una continuità nell’azione di governo, una condivisione nell’azione di governo e una soddisfazione per aver svegliato l’Europa che prima del nostro governo dormiva. Non do giudizi su simpatia o antipatia”, ha detto Salvini i sulla deposizione dei ministri Luciana Lamorgese e Luigi Di Maio.

“A rischiare 15 anni di galera sono io. Tutti pontificano, tutti chiacchierano, ma in aula bunker dove ci sono i processi di mafia c’è Matteo Salvini da imputato. Io oggi ho sentito una ricostruzione coerente e corretta dei fatti. Quello che facevamo, lo facevamo insieme. Lo decidevamo insieme, lo festeggiavamo insieme”, ha detto ancora.  “Non abbiamo chiamato mai altri a correi – aggiunge – nel senso che io non ho mai alzato il dito contro Conte, Di Maio, Lamorgese che non sono colpevoli neanche loro perché molto semplicemente riteniamo che non ci sia alcun reato. Tutti attuavano le stesse politiche di governo”.

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