“La Mes รจ finita” Beppe Grillo detta la linea al governo. “Strumento inadatto e inutile”

AgenPress – “Non starรฒ qui ad elencare le mille ragioni che fanno del Mes uno strumento non solo inadatto ma anche del tutto inutile per far fronte alle esigenze del nostro Paese in un momento cosรฌ delicato.

A farlo, ogni qualvolta gli viene messo un microfono sotto al naso, ci ha giร  pensato il nostro Presidente del Consiglio Conte dicendo piรน e piรน volte che โ€œdisponiamo giร  di tantissime risorse (fondi strutturali, scostamenti di bilancio, Recovery Fund ecc..) e dobbiamo saperle spendereโ€.”

Cosรฌ Beppe Grillo, con un post sul suo blog dal titolo ‘La Mes รจ finita’, dettando, quindi, la linea al governo sull’utilizzo o no del Mes.

“Dunque non รจ una questione di soldi, che sembrano esserci, ma come e dove usarli.

Dal momento che perรฒ il dibattito italiano, rimpasto a parte, sembra impegnato esclusivamente su come reperire altri fondi per dar ossigeno alla sanitร  e alle imprese italiane, ecco due proposte assolutamente praticabili, sacrosante e soprattutto non vincolanti (che non prevedono alcun tipo di indebitamento per lโ€™Italia) che porterebbero un sacco di miliardi nelle casse dello Stato in poco tempo, semmai ce ne fosse bisogno.

1. Far pagare lโ€™Imu e lโ€™Ici non versata sui beni immobili alla Chiesa.

Nel Novembre del 2018, una sentenza della Corte di giustizia europea, ha stabilito che lo Stato italiano deve riscuotere lโ€™Ici non versata dalla Chiesa Cattolica tra il 2006 e il 2011 in virtรน di una deroga concessa dal governo Berlusconi, successivamente ritenuta irregolare.

Eโ€™ giusto ricordare che, secondo i dati di Gennaio 2018, la Chiesa cattolica รจ proprietaria di di 140 universitร , 6.228 scuole materne, 1.280 scuole primarie, 1.136 scuole secondarie, 399 nidi dโ€™infanzia, 354 consultori familiari, 1.669 centri di difesa della vita e della famiglia, 111 ospedali di medie dimensioni, 10 grandi ospedali, 1.853 ospedali e case di cura, 136 ambulatori. Tutte queste strutture portano alle casse della Chiesa 620 milioni di euro allโ€™anno dallโ€™Imu non pagata. La questione puรฒ essere cosรฌ riassunta: รจ giusto che i beni immobili della Chiesa, presenti sul territorio nazionale, siano sottoposti alla stessa tassazione a cui sono sottoposti anche tutti gli altri immobili di proprietร  di privati cittadini? Aldilร  di come uno la possa pensare, anche alla luce della recente sentenza Ue, la riposta รจ chiara. Si.

Al momento della sentenza della Corte di giustizia perรฒ, era in carica il governo Conte I che, si dice, non fece nulla perchรฉ la Lega (con la sua ostentazione di crocefissi e rosari) non intendeva mettersi โ€œcontroโ€ la Chiesa. Come se chiedere il pagamento di tasse dovute fosse un atto vessatorio.

Il primo segnale positivo nella scia di quanto stabilito dallโ€™Unione Europea arriva a fine Ottobre 2019 col governo Conte II quando 76 parlamentari del M5S depositano a Palazzo Madama un disegno di legge che punta a recuperare lโ€™Imposta comunale sugli immobili (Ici) non pagata dalla Chiesa e dagli enti no profit tra il 2006 e il 2011 e far pagare la subentrante Imposta municipale (Imu) per quegli immobili sfruttati commercialmente dagli enti religiosi ma che ยซeludono lโ€™impostaยป. Un arretrato che, secondo le stime Anci, varrebbe circa 5 miliardi di Euro. Il disegno di legge proposto dal Movimento puntava ad essere tradotto in emendamento nella manovra economica 2019 principalmente per evitare gli aumenti della cedolare secca, dei bolli sugli atti giudiziari, del biodisel e della plastic tax.

Il perchรฉ quella proposta sia rimasta sepolta nei cassetti di Palazzo Madama resta incerto, forse, come qualcuno sostiene, i tentennamenti del Pd che su questo tema (come per lโ€™eutanasia) sembra dominato in modo inquietante dalla componente cattolica hanno svolto un ruolo decisivo.

Sta di fatto che ad un anno di distanza e col mondo totalmente stravolto dal Covid, quei soldi tornerebbero utili per un sacco di altri interventi piรน urgenti e non piรน prorogabili.

Per quanto ancora il Ministero dellโ€™economia puรฒ continuare ad infischiarsene della sentenza dellโ€™Unione Europea?

2. Una patrimoniale ai super ricchi.

Da giorni ormai rimbalza sui social come sui giornali lโ€™ombra nefasta dellโ€™avvento di una patrimoniale sui beni mobili e immobili degli italiani. La proposta presentata da Leu e Pd e subito bocciata dalla commissione Bilancio della Camera che lโ€™ha definita โ€œinammissibileโ€ prevedeva unโ€™aliquota progressiva minima dello 0,2% sui patrimoni la cui base imponibile รจ costituita da una ricchezza netta superiore a 500 mila euro e fino a 1 milione di euro, per arrivare al 2% oltre i 50 milioni di euro. Ma, fortunatamente, non รจ passata e quindi capitolo chiuso.

E se per una volta, invece che sovraccaricare di tasse la classe media che sta lentamente scomparendo, si procedesse a tassare soltanto i patrimoni degli italiani piรน ricchi?

Nel nostro Paese, secondo lโ€™ultimo rapporto sulla ricchezza globale del Credit Suisse, ci sono 2.774 cittadini con un patrimonio personale superiore a 50 milioni di euro; se sommati, i loro patrimoni, ammonterebbero addirittura a circa 280 miliardi. Secondo la prestigiosa rivista Forbes, che tutti gli anni si preoccupa di stilare le sue consuete classifiche dei paperoni in giro per il mondo, in Italia ci sono altre 40 persone miliardarie o multimiliardarie. Non sarebbe piรน equo, dunque, rivolgersi a loro piuttosto che al resto della popolazione giร  stremata da un anno tragico dal punto di vista finanziario, oltre che sanitario?

Un contributo del 2% per i patrimoni che vanno dai 50 milioni di euro al miliardo genererebbe unโ€™entrata per le casse dello Stato poco superiore ai 6 miliardi. Uno del 3% dato dai multimiliardari potrebbe fruttare circa 4 miliardi ulteriori.

Si tratterebbe di ragionare come ragiona una qualsiasi famiglia in difficoltร  economica che, prima di rivolgersi alle banche o (peggio) agli strozzini, decide di andare a bussare alla porta di un parente alla lontana che se la passa decisamente meglio. Quello che per una famiglia รจ tanto (una somma di denaro per uscire dalle difficoltร ) per il ricco parente รจ niente o molto poco. In un momento devastante e di grande difficoltร  come questo nessuno puรฒ tirarsi indietro e, proprio come una famiglia in difficoltร , lโ€™Italia ha bisogno di dire ai suoi concittadini piรน abbienti che il Paese ha bisogno di loro.

Una patrimoniale cosรฌ concepita, significherebbe per le casse dello Stato unโ€™entrata garantita di almeno 10 miliardi di euro per il primo anno, e di ulteriori 10 se la misura venisse confermata anche per il 2022.

Se sommate, le due proposte, porterebbero nel biennio 2021/2022 allโ€™incirca 25 miliardi di euro subito spendibili e liberi da vincoli di rientro.

Per questo motivo incaponirsi sullโ€™assurda discussione sui fondi del Mes, che vengono descritti come la panacea di tutti i mali, รจ una mera perdita di tempo ed energie.

I soldi del meccanismo europeo, รจ giusto ricordare che (convenienti o meno) sempre debito sono. Un debito che ormai ammonta a oltre 150 miliardi e che, prima o poi, dovrร  essere ripagato dalle vere vittime morali di tutta questa storia. I giovani e le nuove generazioni.

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