Ocse, Italia tra i paesi piĆ¹ colpiti dalla crisi. A rischio fino a 1,5 mln di posti lavoro con seconda ondata

Agenpress – I paesi Ocse, a partire dall’Italia, hanno adottato misure senza precedenti per far fronte all’impatto sull’occupazione dell’emergenza coronavirus. Tuttavia ora, con la ripresa delle attivitĆ  economiche, serve un cambio di rotta rispetto al pacchetto di misure preso al picco della crisi e basato sul congelamento dei licenziamenti e sulla cassa integrazione. Occorre dunque, “trovare il giusto equilibrio tra un rinnovato sostegno a chi ĆØ in difficoltĆ , l’accompagnamento delle inevitabili ristrutturazioni dove necessario e la creazione di nuovi posti di lavoro”.

E’ quanto emerge dall’Employment Outlook 2020 dell’Ocse, in cui l’organizzazione di Parigi invita ad evitare una seconda ondata di pandemia, che metterebbe in discussione quanto di buono fatto finora. E, in secondo luogo, passare a una nuova fase, la quale tenga conto che questa crisi non sarĆ  breve e che, difficilmente, tra due anni, nel 2021, saremo tornati al punto di partenza e cioĆØ ai livelli pre-covid del 2021.

“L’Italia ĆØ stato uno dei Paesi Ocse piĆ¹ colpiti dalle ricadute economiche del Covid-19”, infatti “l’Italia ha registrato uno tra i maggiori cali di ore lavorate tra tutti i Paesi Ocse”, pari a unaĀ  contrazione del -28% nei primi tre mesi della crisi scrive l’Ocse. Secondo le stime la disoccupazione nel nostro Paese, “che prima di Covid-19 era ancora ben al di sopra dei livelli preĀ  2008, dovrebbe raggiungere il 12,4% entro la fine del 2020, spazzando via quattro anni di lenti miglioramenti”.Ā  “Mentre l’economia italiana inizia a riaprirsi” dopo il lockdown, “si prevede che laĀ  disoccupazione scenderĆ  gradualmente all’11% entro la fine del 2021, ma resterĆ  ancora ben al di sopra del livello pre-crisi”, continua l’Ocse.

Occorre dunque, “trovare il giusto equilibrio tra un rinnovato sostegno a chi ĆØ in difficoltĆ , l’accompagnamento delle inevitabili ristrutturazioni dove necessario e la creazione di nuovi posti di lavoro”, prosegue Ocse, invitando ad evitare una seconda ondata di pandemia, che metterebbe in discussione quanto di buono fatto finora. E, in secondo luogo, passare a una nuova fase, la quale tenga conto che questa crisi non sarĆ  breve e che, difficilmente, tra due anni, nel 2021, saremo tornati al punto di partenza e cioĆØ ai livelli pre-covid del 2021.

Incentivi all’assunzione, divieto di licenziamento: le misure per far ripartire Italia Incentivi all’assunzione, concentrati sui gruppi piĆ¹ vulnerabili, per promuovere la creazione di nuovi posti di lavoro; riadattamento della cassa integrazione per dare a imprese e lavoratori i giusti incentivi a riprendere l’attivitĆ  o a cercare un altro posto di lavoro; riconsiderazione del funzionamento del reddito di cittadinanza e del reddito di emergenza per garantire che le famiglie piĆ¹ bisognose siano davvero sostenute. Sono questi per l’Ocse, come emerge dal Rapporto sull’occupazione, alcuni degli interventi con cui l’Italia, “che ha adottato nell’emergenza misure senza precedenti”, deve trovare ora “il giusto equilibrio tra un rinnovato sostegno a chi ĆØ in difficoltĆ , l’accompagnamento delle inevitabiliti ristrutturazioni dove necessario e la creazione di nuovi posti di lavoro”.

E tra questi anche “il divieto di licenziamento e i limiti all’assunzione di lavoratori con contratto a tempo determinato, per evitare che l’aggiustamento si scarichi interamente sui lavoratori senza un contratto a tempoĀ  indeterminato” ed il rinnovamento significativo del programma Garanzia Giovani per aiutare gli under 30 a mantenereĀ  un legame con il mercato del lavoro.

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