Pianese (segr. Coisp): “Soltanto nella Polizia di Stato ogni anno contiamo più di 2mila feriti nelle aggressioni agli agenti”

AgenPress. Domenico Pianese, segretario generale del Coisp (Coordinamento per l’Indipendenza Sindacale delle Forze di Polizia), è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.

Sulle aggressioni alle forze dell’ordine. “Nel nostro Paese c’è un problema che riguarda il rispetto delle regole. Soltanto nella Polizia di Stato ogni anno contiamo più di 2mila feriti nelle aggressioni agli agenti. Il modello educativo, anche all’interno delle strutture scolastiche, negli anni è sostanzialmente cambiato, a cominciare dall’insegnamento dell’educazione civica che in alcuni contesti è stata completamente cancellata. I modelli che vengono appresi dai ragazzi anche sui social media porta ad una mancanza di rispetto nei confronti di chi rappresenta un’organizzazione istituzionale, dall’insegnante, ai tutori dell’ordine, al controllore sui treni. Noi oggi purtroppo ci troviamo in una situazione in cui sembra che sia normale aggredire un appartenente alle forze di polizia se si viene fermati ad un controllo o durante una manifestazione. Bisognerebbe intervenire a livello legislativo. Servono norme rigide e con la certezza di espiazione della pena”.

Sulle accuse di violenza alle forze dell’ordine. “Oggi si ha la preoccupazione che qualcuno riprenda un intervento di polizia e vada a diffondere un frame di 5 secondi di quell’intervento che magari è durato 20 minuti e si estrapola solo il frammento in cui l’agente mette a terra una persona esagitata per ammanettarla, poi su quel frame decontestualizzato parte la crocifissione. Questo è diventato un riflesso condizionato. Gli interventi ormai soffrono di questa situazione che si è creata. La politica, invece di accapigliarsi su facezie, dovrebbe scegliere una linea istituzionale per difendere il lavoro delle forze dell’ordine”.

Sui festeggiamenti dei tifosi interisti in Piazza Duomo. “Intervenire quando i tifosi erano già in piazza sarebbe stato un bagno di sangue, sia per le forze di polizia che per i tifosi. Queste cose o si gestiscono prima con interventi preventivi, con il dialogo, ma pensare di intervenire con decine di migliaia di persone in piazza sarebbe stato folle”.

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