Dazi Stati Uniti sul Made in Italy. Presidente Lombardia Fontana: mi auguro che l’Europa intervenga

Agenpress. Scattano i dazi annunciati dagli Stati Uniti contro il made in Europe. L’Italia sarà colpita in diversi prodotti agroalimentari, dai formaggi ai liquori e amari.
I dazi, secondo stime di Coldiretti, provocheranno un calo del 20% delle vendite dei prodotti agroalimentari Made in Italy in Usa.

Sempre secondo Coldiretti a beneficiare della situazione è la lobby dell’industria casearia Usa (CCFN), che ha esplicitamente chiesto con una lettera di imporre tasse alle importazioni di formaggi europei, al fine di favorire l’industria del falso Made in Italy e costringere l’Unione Europea ad aprire le frontiere “ai tarocchi a stelle e strisce”. Le brutte copie dei prodotti caseari nazionali hanno avuto una crescita esponenziale negli ultimi 30 anni, raggiungendo complessivamente i 2,5 miliardi di chili.

In cima alla classifica – precisa Coldiretti – c’è la mozzarella, con 1,97 miliardi di chili all’anno, seguita dal Parmesan, con 192 milioni di chili, dal provolone con 181 milioni di chili, dalla ricotta con 113 milioni di chili e dal Pecorino Romano con 25 milioni di chili, realizzato però senza latte di pecora, secondo l’analisi della Coldiretti su dati Usda, il Dipartimento dell’agricoltura statunitense.

Interviene sulla questione dazi il presidente della regione Lombardia, Attilio Fontana, sottolineando i timori, “anche perche’ colpiscono un comparto che gia’ ha subito dei problemi con le sanzioni alla Russia che hanno comportato la quasi chiusura di un mercato molto importante. Io mi auguro che il Governo si dia da fare”. “Mi auguro che l’Europa intervenga – aggiunge Fontana – sia diplomaticamente che con il sostegno a questo comparto che non e’ giusto che debba essere cosi’ tanto maltrattato”.

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