Agenpress – “Ogni qual volta un’amministrazione viene sciolta per motivi gravi, il partito che subisce lo scioglimento ne paga i danni. Pensavamo di poter contenere i danni, io non sono convinta che li abbiamo contenuti. Abbiamo l’Emilia, abbiamo altre possibilità per rialzare la testa, speriamo di farlo presto. L’alleanza di governo in questo momento è l’unica possibile, considerando il numero dei parlamentari”.
Così Monica Cirinnà, senatrice del PD, intervenuta ai microfoni di Radio Cusano Campus, sul risultato in Umbria.
“Siamo passati dall’unica possibile di centrodestra all’unica possibile di centrosinistra, con l’unico perno purtroppo che è il M5S, che nasce come movimento di protesta e poi si rende conto che il governo è un’altra cosa, un gruppo di persone molto litigioso al suo interno che si trova a gestire una roba che loro non sono in grado di gestire.
Il Pd sta facendo un lavoro lento di ripartenza, di ritorno sui territori. Bisogna ritornare tra la gente, per strada, nei circoli. Io giro di continuo e mi dicono sempre: menomale che qualcuno ci ascolta. C’è una rabbia sociale enorme e chi prova questa rabbia si sento tanto solo, la parola chiave che il PD deve affrontare è solitudine. La parola d’ordine è radicalità, che vuol dire coraggio e verità. Dire con coraggio e chiarezza: io sto con i lavoratori, con le persone sfruttate, con chi si sente solo. E’ evidente che la linea centrista e neoliberista voluta da Renzi ci abbia danneggiato, facendoci perdere una parte di elettorato. Ora però che con Zingaretti è cambiata un’epoca e sono felice che ci sia l’alleanza con Leu, che ci sia la possibilità di parlare con Civati e il mio amico Fassina, questa è l’alleanza di sinistra che può riportare quell’elettorato di lavoratori traditi nel PD. Sono convinta che recupereremo tutti gli elettori di sinistra che ci hanno chiesto unità e ci chiedono di essere presenti su alcuni temi”.
Su Italia Viva. “Mi aspetto molto poco da loro. Sono ancora estremamente delusa anche dalle modalità con cui si è partito con questo nuovo partito. Non puoi farlo due giorni dopo che hai avuto i posti nel governo. Se fai parte di un’alleanza e di un governo cerca almeno di non picconarlo, staremo a vedere. Certo, dal risultato umbro appare un disimpegno molto forte”.
Riguardo gli insulti e le minacce sui social network. “Dovrebbe esistere un’identità digitale per chiunque sta sui social. Questo non vuol dire entrare nella privacy di una persona, limitare la sua libertà, vuol dire semplicemente sapere con chi mi sto relazionando. I grandi gestori dei social devono capire che non serve a nessuno far nascondere le persone dietro i troll, dietro i bot. La maggior parte dei messaggi di odio sono rivolti alle donne e in particolare alle donne che stanno in politica, come me, Boldrini, Meloni, Boschi. In un’Italia sessista, machista, che è diventata così per determinati atteggiamenti, tutti si sentono autorizzati a insultare una donna quando non è incasellata nello stereotipo della donna che deve stare buona e zitta.