Emilio Fede: “Vi rendete conto che un uomo di 90 anni è ai domiciliari? Penso che morirò ai domiciliari”

Agenpress. Emilio Fede è stato protagonista di una chiacchierata con i Lunatici di Rai Radio2, il programma condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.

“Sono stato molto male, sono caduto, vivo per miracolo. Ho avuto un tale colpo alla schiena che rischio di essere ‘il giornalista zoppicante’. Sono ai domiciliari, ho grande rispetto per la giustizia, non è stata calpestata la mia dignità umana. Sono stato condannato al massimo perché avrei tentato di indurre a prostituzione due ragazzi che erano ai margini del bunga bunga. Avrei incontrato due ragazze e subito dopo averle viste le avrei indotte a prostituirsi. Rispetto la condanna, rispetto la giustizia, non discuto la sentenza. Però sto vivendo la cosa con molta tristezza e molta malinconia”.

“La vivo male. Non me l’aspettavo. Non vedo l’ora di tornare una persona libera. Solo che uscirò semilibero in aprile. Quando entrerò nei 90 anni. Vi rendete conto che un uomo di 90 anni è ai domiciliari? Penso che morirò ai domiciliari. Quanti ce ne sono ancora in vita a 89 anni? Al 90% io morirò ai domiciliari. Per forza. Qualcuno ha proposto di chiedere la grazia, ma non ci penso neanche lontanamente. La morte non mi fa paura, mi fa arrabbiare. Mi fa arrabbiare l’idea di dover morire. Sono scampato a tante situazioni, il mio testamento è di poche righe, sapendo che non sopravviverò a mia moglie, il mio testamento è ‘e ora Diana veditela tu’. Spero che Dio esista e qualche segnale ce l’ho”. 

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