Il fotomontaggio che lo raffigura imbavagliato con la bandiera delle Brigate Rosse sullo sfondo è un atto di squadrismo
Agenpress. “Attacchi come quello che il Secolo d’Italia ha sferrato contro il collega Paolo Berizzi di Repubblica non sono ammissibili. Il giornale e chi lo dirige sono liberissimi di dissentire dalle opinioni del collega Berizzi, ma il fotomontaggio che lo raffigura imbavagliato con la bandiera delle Brigate Rosse sullo sfondo è un atto di squadrismo e di incitamento all’odio, che non ha niente a che vedere con la libertà di espressione e con il pluralismo dell’informazione”.
“Se l’autore di quella trovata pensa in questo modo di intimidire Paolo Berizzi, peraltro già sotto scorta per le minacce che subisce da anni da gruppi neonazisti, si sbaglia. Viene piuttosto da chiedersi se sia ancora accettabile che testate che percepiscono i contributi pubblici del fondo per il pluralismo dell’informazione, come appunto il Secolo d’Italia, possano spacciare per libertà di opinione e dissenso politico atti che si collocano chiaramente fuori dai confini della Costituzione, della legge e delle Carte dei doveri del giornalista”.
Lo affermano, in una nota, FNSI e Associazione lombarda dei giornalisti.