Agenpress. Ho assunto l’impegno di ridurmi parte dello stipendio e restituire gli emolumenti non spesi, sin dal 2013, anno in cui sono entrato in Senato come portavoce dei cittadini. Ho quindi proceduto a rendicontare e restituire per circa 70 mesi. Dal gennaio 2019 non ho proceduto più alle restituzioni.
La stampa di regime, invece di occuparsi di cose molto serie, come l’importantissima operazione del Procuratore Gratteri contro le ndrine, fomentata da giorni da un provocatore infiltrato nelle nostre liste, sforna articoli su articoli per additare me ed altri colleghi al pubblico ludibrio, senza mai domandare il motivo del mio comportamento.
Solo stamattina un giornalista del corriere mi ha chiamato per chiedermi perché non restituivo. Ed io ho proceduto a spiegarlo.
Non ho mai rinnegato gli impegni presi col Movimento e con i cittadini, nè intendo abbandonare il Movimento.
Semplicemente è cambiato il meccanismo della rendicontazione e quello nuovo non consente più l’accantonamento di quanto rendicontato. Perché questo ho fatto.
Ho accantonato, da gennaio 2019, le somme che avrei dovuto restituire, per costituire una riserva per far fronte alle spese legali per alcuni processi pendenti a mio carico, scaturiti dalla mia attività di parlamentare.
Ho, ad esempio, al momento ancora pendente il processo penale per il post sul blog di Grillo, relativo al comizio presso il comune di Agira (En) di alcuni anni fà. Ho altresì pendente un processo civile per un comizio a Porto Empedocle ed altri processi sempre legati alla mia attività parlamentare.
Ho da tempo comunicato al capogruppo e a Beppe Grillo, il motivo dei miei accantonamenti ed aspetto di avere riscontro alle mie deduzioni.
In ogni caso, concluse le vicende giudiziarie, provvederò a rendicontare e restituire quanto accantonato.
E’ quanto dichiara il senatore M5S, Mario Michele Giarrusso.