Coronavirus. Boccia (Confindustria). Se alle imprese non arriva liquidità a rischio stipendi

Agenpress – “L’impatto del coronavirus sulla produzione e il lavoro è da economia di guerra, e del Dopoguerra dobbiamo mutuare lo spirito se vogliamo combattere il virus, difendere e ricostruire i fondamentali economici del Paese”.

Così il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, per il quale  “se alle imprese non arriverà subito la liquidità necessaria c’è il rischio che salti l’intero sistema dei pagamenti”.

“Alle imprese servono due fasi. La prima è avere quella cosiddetta liquidità di breve per la loro sopravvivenza economica in modo tale da poter ripartire. La seconda è trasformare questa liquidità a breve in un debito a 30 anni”.

Confindustria è sempre stata contraria ad appesantire il debito pubblico, ma questa volta “è inevitabile, essenziale”. “Gli stati usciranno tutti con più debito pubblico. E la parte incrementale del maggior debito dovrà essere pagata con scadenze lunghe, fino a 50 anni”, afferma Boccia. “Questo ne permetterà, per ciascuno stato, la sostenibilità”.

“Anche le imprese usciranno da questa fase tutte con più debito che pagheranno. Ma grazie alle garanzie pubbliche, che non comportano immediate immissioni di denaro, le banche potranno fornire loro le risorse necessarie a superare la fase critica dell’emergenza, governare la fase di transizione e poter ripartire”.

 

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