Coronavirus. L’ olfatto dei cani per individuare i malati?

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Agenpress. Con i suoi 200 milioni di cellule olfattive, rispetto ai 5 milioni nell’uomo, l’olfatto del cane è di crescente interesse per i ricercatori. Nel Regno Unito, un team multidisciplinare è convinto che l’olfatto formidabile del migliore amico dell’uomo possa rintracciare il coronavirus e quindi controllarne meglio la diffusione.

Non è certo la risoluzione a tutti i problemi sanitari, economici e sociali che la pandemia in corso ci sta provocando, ma è forse un metodo per meglio fare prevenzione. In un periodo in cui dovremmo (forse) scaricare sul nostro telefonino la ap IMMUNI, con tutti i problemi di privacy che, nonostante le varie assicurazioni nessuno è in grado di garantire che non possa essere un nuovo strumento intrusivo della nostra privacy, rendersi conto che gli amici a quattro zampe che sono molto presenti nella nostra quotidianità potrebbero ulteriormente contribuire alla nostra sicurezza è una chance da prendere in buona considerazione.

L’associazione britannica “Medical Detction Dogs”, che ha già addestrato i cani a rilevare il cancro, le infezioni batteriche o il morbo di Parkinson, sembra che sia a buon punto nell’addestramento per il Covid-19. Segnaliamo questa opportunità agli esperti sanitari, umani e veterinari.

ADUC Associazione per i diritti degli utenti e consumatori

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