Sul fondo perduto noi parliamo, gli altri fanno. Quando in Italia tardi e male qualcosa arriverà, sarà come sempre solo al Nord. Proviamo imbarazzo per il silenzio dei governatori delle regioni del Sud. Il Tesoro non può ripetere l’errore del “decreto illiquidità”. Di tempo per correggersi ne è rimasto poco
Agenpress. Noi ce la abbiamo con chi sta ammazzando il Paese non importa se in buona o cattiva fede e non faremo sconti a nessuno perché la situazione non lo consente. Siamo diventati la barzelletta del mondo non per la Pandemia che riguarda almeno 4 miliardi di abitanti della terra e che ha chiuso l’economia del mondo, ma perché siamo gli unici al mondo a non avere capito che solo i contributi a fondo perduto possono proteggere l’economia in una situazione in cui tutti gli Stati sono costretti a ordinare di chiudere le fabbriche e di abbassare le saracinesche. Noi in casa abbiamo problemi insuperabili nell’apertura del rubinetto.
Siamo abituati da sempre a tenerlo saldamente chiuso o a consentire, al massimo, qualche sgocciolamento sempre a favore di imprese pubbliche o di qualche imprenditore privato ben ammanicato del Nord. Il cavallo italiano deve bere perché rischia di morire di sete e esattamente come quello tedesco e americano ha bisogno dell’acqua fresca della fontana dello Stato.
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