Commercialisti: inaccettabili le affermazioni di Roberto Saviano. Valuteremo la possibilità di adire le vie legali

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Agenpress. “Le affermazioni fatte ieri sera da Roberto Saviano nel corso della trasmissione di Rai Due “Che tempo che fa” condotta da Fabio Fazio sono di una gravità assoluta. Sostenere che i commercialisti italiani segnalano alla criminalità  le aziende in crisi è quanto di più lesivo della onorabilità di 120mila professionisti economici quotidianamente in campo per la legalità, oltre che al fianco di imprese e cittadini di questo Paese. Già nelle prossime ore valuteremo la possibilità di adire le vie legali per difendere il buon nome della nostra professione”. È quanto dichiara il presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Massimo Miani.

“In queste ore – prosegue Miani – siamo letteralmente travolti da migliaia di mail e messaggi di colleghi indignati per le dichiarazioni di Saviano. Una indignazione che sta inondando chat e social. Affermazioni tanto generiche e irresponsabili non sono tollerabili. Se Saviano è a conoscenza di casi specifici siamo certi non esiterà a segnalarli immediatamente alla magistratura. Per il momento non possiamo non ricordargli che le aziende sequestrate alle mafie sono gestite praticamente in esclusiva dai commercialisti, che per questa scelta di campo sono esposti e spesso indifesi, costretti a lavorare in condizioni di assoluta precarietà. Impossibile non ricordare inoltre che i commercialisti sono anche destinatari della normativa antiriciclaggio che impone loro, tra le altre cose, di segnalare alle autorità di vigilanza le operazioni sospette compiute dai loro clienti”.

“Per quanto detto – conclude Miani – ci aspettiamo che il Dottor Saviano rettifichi le sue affermazioni. Siamo perfettamente consapevoli che anche la nostra realtà, come tutte le realtà, ha a volte al suo interno qualche mela marcia. Ma non siamo più disposti a tollerare offese generiche che risultano ancor più incredibili in mesi come questi drammaticamente segnati dall’emergenza economica legata alla pandemia, nei quali la nostra professione, giudicata “essenziale” dal Governo, non ha mai sospeso la sua attività, fornendo ad imprese e contribuenti il suo insostituibile contributo”.

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