Meritocrazia Italia: per un effettivo rilancio Crif archiviato o modificato

Agenpress. Con un emendamento approvato alla Camera sono state sospese fino a tutto il mese di settembre 2020 le segnalazioni alla Centrale dei rischi per i “cattivi pagatori” che chiedono di accedere alle agevolazioni del Governo su mutui e prestiti. Si tratta di un primo passo importante, che auspichiamo si traduca in legge, in un ambito che ha prodotto un sistema di registrazione dei dati eccessivamente rigido e penalizzante, anche sotto il profilo dei tempi lunghissimi di permanenza nel sistema informativo delle iscrizioni negative e che si è spesso rivelato una strada senza uscita per imprese e cittadini, negando chances di riabilitazione e rilancio.

La Centrale Rischi è certamente fonte importante per l’attività di vigilanza da parte della Banca d’Italia sulle singole banche per il monitoraggio delle erogazioni creditizie e la segnalazione in CRIF avrebbe dovuto, del pari, essere uno strumento di corretta gestione, in ottica collettiva, dell’indebitamento finanziario ma si è tradotto, nella prassi applicativa degli istituti di credito, in una sorta di marchio a fuoco del debitore che di fatto nega a monte ogni valutazione sulle possibilità di accesso al credito.

Una volta avvenuta la segnalazione quale “cattivo pagatore”, infatti, il cittadino o l’impresa non operano più con gli istituti di credito acquisendo il destino ineluttabile degli inattendibili a vita. Per assurdo, c’è un fine pena di fronte a reati gravi ma non una possibilità di emenda per i mancati o ritardati pagamenti di debiti. Ciò non è sempre frutto di previsione di legge ma, spesso, degli archivi informatici degli Istituti di credito che mantengono negli anni le informative sulle pregiudizievoli finanziarie degli operatori a dispetto anche della normativa sulla privacy.

Non dimentichiamo che proprio a causa della inclusione tra cd. “cattivi pagatori”, una importante parte degli operatori economici italiani è rimasta esclusa dagli aiuti finanziari previsti dal DL Liquidità, a cagione delle esposizioni deteriorate alla data del 29 febbraio 2020.

La gravità del problema non risiede unicamente nel dato economico ma anche e soprattutto in quello sociale, foriero di una serie insospettabile conseguenze drammatiche, che variano da stati di frustrazione di ogni aspettativa di vita a ricerca e individuazione di soluzioni disperate, come il ricorso al credito illegale con ogni triste epilogo che sempre più spesso attingiamo da notizie di cronaca ma che ancor più tristemente, nella maggior parte dei casi, si consuma in tragedie mute e sommerse.

Meritocrazia Italia auspica che a questo primo importante provvedimento segua una riforma stabile del sistema che investa tre principali aspetti:

  1. Possibilità di “esdebitazione”, partendo da una più efficace e migliorata applicazione dei termini previsti dalla normativa esistente, per i soggetti che non sono stati in grado di adempiere ai propri impegni, ma che siano in grado di dimostrare il buon utilizzo delle risorse ottenute in prestito; tale esdebitazione dovrà avere quale obbligo quello del pagamento – in forma ridotta – del debito in un arco temporale non superiore ai 10 anni, entro i limiti delle reali possibilità reddituali del singolo soggetto (persona fisica o giuridica che sia);
  2. Cancellazione totale delle informazioni sulle pregiudiziali di pagamento da tutti gli archivi bancari, sotto il monitoraggio e la responsabilità della Banca d’Italia, a favore dei soggetti che abbiano visto il riconoscimento della esdebitazione, da attuarsi sulla base di quanto indicato in precedenza;
  3. In ogni caso, eliminazione delle informazioni negative dai sistemi ad avvenuta soluzione del problema senza dover attendere ingiustificate attese per tornare “in bonis”
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