L’opinione di Roberto Napoletano. Con due Italie non si riparte

Nessun Progetto Paese è valido se non ha come priorità la riunificazione infrastrutturale materiale e immateriale tra Nord e Sud. Le risorse europee a fondo perduto sono a fronte di progetti riconoscibili, con scadenze precise. Serve una cabina di regia al centro che decide, che sceglie le opere e le fa nei tempi stabiliti


Agenpress. Se gli Stati Generali dell’Economia vogliono avere una possibilità di successo devono fare l’esatto contrario di quello che ha fatto il comitato di esperti guidati da Vittorio Colao.

Non discutiamo la qualità tecnica e la ricchezza degli approfondimenti, ma l’Italia non ha bisogno di un nuovo libro dei sogni e le risorse europee a fondo perduto sono a fronte di progetti riconoscibili, con scadenze precise, monitorabili, monitorati e attuati. Vogliamo essere ancora più chiari. Non discutiamo il valore dell’esercitazione accademica che vale per quello che è e che può valere per qualunque Paese al mondo.

Abbiamo, però, il dovere di segnalare che anche l’esercitazione accademica per un Paese come l’Italia è priva strutturalmente di peso scientifico se non parte e se non si conclude dichiarativamente con l’esame del problema strutturale delle due Italie che rappresentano comunità con un reddito pro capite che è l’uno la metà dell’altro.

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