La metamorfosi del M5S. Cancellare il limite dei due mandati. Si vota sulla piattaforma Raousseau

AgenPress – Dalle 12 di oggi e per le prossime 24 ore gli iscritti alla piattaforma Rousseau potranno votare in risposta a due quesiti già pubblicati sul Blog delle Stelle: “Sei d’accordo a impegnare il Capo Politico ed il Comitato di Garanzia a modificare il cosiddetto mandato zero, escludendo dal conteggio del limite dei 2 mandati elettivi, un mandato da consigliere comunale, municipale e/o Presidente di Municipio?’; ‘Sei d’accordo con la proposta del Capo Politico di valutare, sentito il Comitato di Garanzia, la possibilità di alleanze per le elezioni amministrative, oltre che con liste civiche, anche con i partiti tradizionali?”..

“Intendo sottoporre alla decisione degli iscritti la proposta di stabilire che un mandato da consigliere comunale deve intendersi come escluso dal computo dei due mandati”, ha spiegato nelle ultime ore l’attuale capo politico M5s, Vito Crimi. “Voglio essere chiaro: un eventuale cambiamento non è da intendersi come una deroga o passo indietro sui nostri principi (per noi la politica sarà sempre essere al servizio dei cittadini e del Paese e non per se stessi), ma il riconoscimento di una realtà di fatto, che può aiutarci a crescere, maturare e migliorarci”.

Sul Blog delle stelle, i militanti si dividono, anche se sembrano prevalere i commenti dei contrari a quello che viene in gran parte percepito come un strappo. Quelli che sono stati eletti alle politiche di due anni fa temono che con la fine del limite del doppio mandato le opportunità a disposizione, già ridotte dal calo dei consensi registrato nelle ultime tornate elettorali, possano assottigliarsi ulteriormente con la concorrenza dei big, che con il mandato zero ritornano in gioco. Il viceministro dello Sviluppo Economico, Stefano Buffagni, ha ricordato una frase di Gianroberto Casaleggio: “Ogni volta che deroghi ad una regola praticamente la cancelli”.

L’ipotesi più gradita a Casaleggio, per ora, sarebbe, invece, quella di prevedere (nell’imminente futuro) una deroga al secondo mandato come richiesto dalle decine di parlamentari eletti per la prima volta nel 2013, ma di fare il terzo mandato sul territorio, nelle istituzioni locali o regionali (sulla base del ragionamento che dopo due mandati parlamentari devi raccogliere i frutti del tuo lavoro nazionale e portarli ‘a casa’).

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