AgenPress. “La ripresa delle vendite al dettaglio va accolto con favore, ma senza entusiasmi. Il vuoto di domanda che si è generato a marzo e aprile è ancora lontano dall’essere recuperato”.
L’Ufficio Studi Confcommercio commenta positivamente i dati dell’Istat sulle vendite al dettaglio ma con una serie di riserve. “Il netto recupero registrato dalle vendite ad agosto dopo lo stop di luglio va accolto con favore, ma senza entusiasmi. Il vuoto di domanda che si è generato a marzo e aprile – osserva l’Ufficio Studi – è ancora lontano dall’essere recuperato e la ripresa congiunturale non coinvolge tutti i settori e le tipologie distributive”.
L’analisi poi si sofferma sulla crisi dei servizi ed in particolare del turismo: “Per molti comparti l’anno rischia di chiudersi con diminuzioni a due cifre e conviene, comunque, ricordare che l’indice delle vendite riguarda i beni e non i servizi che pesano circa la metà del totale consumi e su cui si addensano le maggiori perdite, come nell’importante filiera turistica”.
Anche l’esplosione dell’e-commerce deve essere letta con attenzione: secondo l’Ufficio Studi, infatti, “non vanno neanche trascurati gli effetti che potrebbe avere l’esplosione del commercio elettronico (+30% nei primi otto mesi dell’anno) sul sistema distributivo e sulla configurazione delle città”.
“Per evitare l’implosione e la desertificazione dei centri urbani – conclude la nota – è più che mai necessario, in questa fase, attuare un precorso di sostegno agli investimenti e alla formazione del personale delle piccole e medie imprese nella direzione dell’innovazione e della digitalizzazione, operazioni perfettamente finanziabili attraverso le risorse di matrice europea per la ripresa e la resilienza”.