AgenPress – Annunciando nuove normative in Israele, il ministro per la protezione dell’ambiente Gila Gamliel ha detto che l’uso di pelle e pellicce per l’industria della moda è “immorale”. Per questo motivo in futuro i permessi per questo tipo di commercio verranno assegnati solo in base a criteri con forti limitazioni.
Allo stato attuale chiunque in Israele desideri acquistare o vendere pellicce deve richiedere un permesso, ma secondo le nuove regole questo sarà consentito solo in caso di “ricerca scientifica, istruzione o istruzione e per scopi religiosi o di tradizione». In questo senso è probabile che l’esenzione si applichi alla numerosa comunità ultraortodossa di Israele dove molti degli uomini indossano grandi cappelli di pelliccia rotondi chiamati shtreimels.
«L’industria delle pellicce causa l’uccisione di centinaia di milioni di animali in tutto il mondo e comporta crudeltà e sofferenze indescrivibili – ha affermato la Gamliel – . Utilizzare la pelle e il pelo della fauna selvatica per l’industria della moda è immorale».
Elisa Allen, direttrice del People for the Ethical Treatment of Animals (Peta), ha elogiato Israele «per aver riconosciuto che il commercio di cappotti, pompon e altri articoli di moda frivoli fatti con la pelliccia di animali selvatici offende i valori sostenuti da tutti. cittadini onesti».
Chiunque venga sorpreso a infrangere la legge in Israele dovrà affrontare una multa fino a $ 22.000 (18.500 euro) o un anno di prigione.
Fonte, la Stampa