Sen. Scilipoti Isgrò: “Utilizzare i medici di C.A. per avviare protocolli di screening e ricerca epidemiologica sul territorio”

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AgenPress. La recente Convenzione firmata da alcuni sindacati col Governo prevede, all’art. 3 primo capoverso, che “Le Regioni nell’ambito degli AAIIRR:

possono prevedere il coinvolgimento nell’effettuazione dei predetti tamponi dei medici di continuità assistenziale, dei medici di medicina dei servizi, dei medici dell’emergenza sanitaria territoriale, inclusi gli incaricati di attività territoriali programmate di cui alla norma finale n. 15 dell’ACN 23 marzo 2005 e s.m.i., al fine di integrare eventuali situazioni di disagio;

in forza delle disponibilità rilevate, possono prevedere anche forme di adesione dei medici al servizio di esecuzione del tampone al domicilio del paziente.
Considerando che la Continuità Assistenziale, è diffusa capillarmente su tutto il Territorio nazionale raggiungendo anche i piccoli centri,
ne consegue che un monitoraggio più attento del territorio consentirebbe l’evitamento di misure restrittive generalizzate. Sarebbero sottoposti a restrizione, in maniera “microselettiva”, solo le situazioni critiche identificate che sarebbero più facilmente controllabili.

Per far questo si possono impiegare i medici di C. A. (Continuità Assistenziale), per avviare protocolli di “screening” e ricerca epidemiologica, attraverso l’esecuzione di Test rapidi o di Tamponi nasali; ogni comunità locale avrebbe così un punto di riferimento fisso e conosciuto da tutti dove poter eseguire un primo screening.

La presenza delle C.A. sul territorio, oltre a consentire un maggiore controllo della situazione epidemiologica, intercetta già sullo stesso territorio pazienti diretti ai Pronto Soccorso evitando lì assembramenti:

– snellisce il lavoro dei Servizi Igiene distrettuali su cui non graverebbe più il dover fare gli “screening” a tappeto;

– darebbe risposte più veloci alle richieste della popolazione in termini di conoscenza di un eventuale contagio (i test rapidi e diffusi) senza affollamenti in un luoghi specifici (Farmacie, Medici di famiglia già gravati da ulteriori compiti).

Nel caso di Covid positivi e in assenza di sintomi critici, si può attuare la Sorveglianza sanitaria lasciando il paziente a casa o in strutture adeguatamente attrezzate con un monitoraggio più attento a carico dei medici di C. A. insieme al Medico di base.
I medici delle C. A. per questo compito potrebbero avere un riconoscimento economico pari o meno di quello riconosciuto alle USCA e comunque da concordare.

E’ quanto dichiara, in una nota, il Sen. Dott. Domenico Scilipoti Isgrò.

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