AgenPress. āQuesta crisi ci sta dimostrando che le misure attualmente in vigore non prevedono meccanismi sufficientemente strutturati per affrontare le emergenze. Le emergenze, soprattutto quelle climatiche, stanno diventando sempre piĆ¹ frequenti e creano gravi danni alla pesca e allāacquacoltura.
Per questo motivo, dobbiamo prevenirne i rischi e, personalmente, non mancherĆ² di sottolinearlo nel mio report dāiniziativa sulle conseguenze dellāaumento delle temperature delle acque sugli stock ittici e la pesca. Questa pandemia ci dĆ quantomeno lāoccasione di imparare dagli errori commessi, di iniziare a pensare a misure piĆ¹ lungimiranti e flessibili e di prevedere una risposta istituzionale rapida e inclusiva, per non lasciare indietro nessuno.
La scorsa primavera, dopo un inizio incerto, siamo riusciti -tutti, Commissione compresa- a dare un poā di supporto al settore, ma il tempo ci sta dimostrando che non ĆØ stato sufficiente, come immaginavamo. Potevamo fare di piĆ¹, come peraltro suggerito giĆ in aprile anche dal Comitato Economico e Sociale Europeo. Dobbiamo fare di piĆ¹, ora e nei prossimi mesi, per mitigare lāimpatto di questa crisi sul settore ittico.
Il consumo di pesce resta comunque alto, quindi promuoviamo il consumo di prodotti della pesca e dellāacquacoltura europei attraverso campagne promozionali, anche tramite i social media, cosƬ da migliorare le condizioni di vendita e garantire una fonte di reddito stabile agli operatori europei. In tal senso, diamo maggiore flessibilitĆ ai pescatori relativamente alla vendita diretta e incoraggiamo anche la consegna a domicilio dei prodotti, nel pieno rispetto delle norme igieniche e fiscali, per consentire ai consumatori di rimanere a casa e, al contempo, di nutrirsi in modo sano e variegato.
Se ci ritrovassimo nuovamente a ridurre o interrompere le attivitĆ di pesca, sarebbe opportuno impegnare quel tempo non utilizzato in mare per offrire ai pescatori unāadeguata formazione per le nuove sfide che dovranno affrontare nel futuro, prima tra tutte lāutilizzo di nuove tecnologie digitali, ma anche la creazione di percorsi turistico-ricreativi da implementare quando questa pandemia finirĆ … e speriamo finisca presto!
In prospettiva futura, dobbiamo anche occuparci della presenza di nuove specie potenzialmente commerciabili al fine di offrire delle alternative a quei pescatori che non possono piĆ¹ svolgere certe attivitĆ , tra cui il pesca-turismo. PerchĆ© non ĆØ certo avanzando ulteriori proposte di limitazione del 15% della pesca nel Mediterraneo (in aggiunta alle misure di restrizioni giĆ vigenti) che la Commissione aiuta quei pescatori che vogliono solo riprendere a lavorare come prima. Ć questo il tempo di pensare a soluzioni realmente sostenibili.ā
Lo ha detto l’europarlamentare della Lega Rosanna Conte, coordinatrice del Gruppo ID in Commissione Pesca, intervento sul dibattito riguardante āimpatto del Covid-19 sulla pesca e lāacquacoltura: misure previste dalla Commissione per il 2021“.