Regeni. La mamma sui social: “Resistere”. 007 egiziani hanno ammesso di averlo seguito

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AgenPress –  “#gialloGiulio Resistere”. Lo scrive la mamma di Giulio Regeni, Paola Deffendi, sui suoi profili social dopo la chiusura dell’inchiesta della Procura di Roma sulla morte del ricercatore friulano in Egitto. I pm hanno emesso quattro avvisi di chiusura delle indagini, che precede la richiesta di processo, per appartenenti ai servizi segreti.

Su Twitter e Facebook la mamma di Regeni posta stamattina anche la foto di un albero spoglio a cui rimane appesa, su un ramo, una foglia gialla. Ieri, durante una conferenza stampa, i genitori di Giulio Regeni, tra le altre cose, hanno chiesto alla Commissione di inchiesta parlamentare di fare luce “sulle zone grigie in Italia, su cosa successe nei Palazzi” in quei fatidici nove giorni, tra la scomparsa del ricercatore da Il Cairo e il ritrovamento del cadavere, di quasi cinque anni fa e nelle fasi successive.

I Pm nella richiesta di archiviazione per Mahmoud Najem, uno dei cinque appartenenti ai servizi segreti egiziani finiti nell’inchiesta sull’omicidio del ricercatore italiano, scrivono che  “sul piano indiziario devono essere valutate le condotte di alcuni ufficiali della National Security: all’inizio viene negata dagli stessi ogni azione nei confronti di Giulio Regeni, poi si ammette di averlo attenzionato ma solo per tre giorni, infine si ammette di averlo controllato per un periodo più lungo”.

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