AgenPress. Sull’andamento epidemiologico si sostiene che la variante inglese sia la più contagiosa, dal 30 al 40 per cento, di quella iniziale e che nelle prossime settimane diverrà prevalente nel nostro Paese.
Aumenta l’emergenza pandemia, almeno in alcuni territori regionali.
In Molise il presidente della regione, Donato Toma, chiederà al ministero della Difesa l’intervento dell’Esercito per l’attivazione di almeno dieci posti letto di terapia intensiva Covid presso vari ospedali.
E in Alto Adige il lockdown duro viene prolungato fino al 14 marzo, annuncia il presidente Arno Kompatscher.
“Se questa è l’inizio della terza ondata? Sinceramente non lo so, ce lo diranno gli esperti”, afferma Stefano Bonaccini, presidente della Conferenza delle Regioni e della regione Emilia Romagna. che ha deciso di inserire in ‘arancione scuro’ 14 Comuni a partire da giovedì, perchè “dove ci sono problemi bisogna intervenire per tempo”. Ora bisogna capire “con il conforto degli esperti come comportarci, per questo bisogna essere molto seri e molto attenti”.
Il presidente della regione Liguria e vicepresidente della Conferenza delle Regioni, Giovanni Toti, spera che “le decisioni sulle riaperture o meno vengano ponderate e valutate nelle istituzioni deputate, ovvero che ci si trovi come Conferenza delle Regioni e governo ad affrontare i temi, le nostre proposte le abbiamo messe nero su bianco in un documento consegnato al governo”.
Il presidente della Valle d’Aosta, Erik Lavevaz, rileva che “è necessario rivedere la tempistica dell’adozione dei provvedimenti di comunicazione dei cambiamenti di classificazione ed è indispensabile rivedere i parametri e l’individuazione delle zone, in un’ottica di semplificazione che passi da una revisione dei protocolli delle aperture”.
Massimiliano Fedriga, presidente della regione Friuli Venezia Giulia, spiega che “proseguirà l’interlocuzione con il nuovo Governo per concordare le scelte più opportune per l’attuazione del sistema di regole per la gestione ed il contenimento della pandemia in vista dell’adozione del prossimo Dpcm e per effettuare una valutazione sui criteri. Occorre soppesare con oggettività quali attività, alcune di queste chiuse dal mese di ottobre, potranno ripartire, sempre in un quadro di sicurezza”.
“È un dibattito – afferma il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani – che stiamo facendo come presidenti delle Regioni con Draghi per prevedere modifiche al Dpcm. Nel sistema delle regole, stiamo ipotizzando di prevedere, quando si è in zona gialla di riaprire e fissando criteri molto rigorosi, ristoranti aperti in prima serata, così come teatri, aree da concerto, piscine e palestre. Questo potrebbe essere accolto nel primo Dpcm dell’era Draghi”.
Anche Toti si augura che “venga accettato quel concetto per cui laddove non c’è un reale rischio virus, visto che le varianti sono già mappate e monitorate dal nostro sistema di controllo nazionale, si possa andare verso le riaperture”.
“Siamo vicini all’arrivo, – afferma il presidente della regione Lazio, Nicola Zingaretti -. ma l’ultimo miglio puo’ essere il piu’ pericoloso. Le varianti sono insidiose, sia per capacita’ di diffusione sia per pericolosita’ stessa ci vuole ancora senso di responsabilità”.