AgenPress – È indagato anche per bancarotta fraudolenta l’imprenditore farmaceutico Antonio Di Fazio, in carcere da maggio con l’accusa di aver violentato una sua studentessa a Milano. I fatti sarebbero accaduti lo scorso 26 marzo nel suo appartamento di lusso al centro del capoluogo lombardo: dopo aver preso incosciente con una dose massiccia di tranquillanti, secondo l’accusa fotografò la vittima 21enne, studentessa della Bocconi, la stessa che poi lo denunciò.
Di Fazio è accusato anche di altre violenze perpetrate sempre con lo stesso schema. Altre ragazze si sono fatte avanti per raccontare presunte violenze e abusi, finite sotto la lente degli inquirenti che hanno scavato nel passato dell’imprenditore senza scrupoli e nel rapporto tormentato con l’ex moglie, con la quale Di Fazio ha avuto un figlio ora 12enne.
Fra il 2009 e il 2014 la donna presentò 13 denunce, per una serie di episodi fra cui la presunta aggressione del 4 maggio 2014 per la quale ora lui è indagato per tentato omicidio. La Procura ha riqualificato l’accusa da lesioni e tentata violenza privata a “tentato omicidio premeditato e aggravato”, è l’indagine parallela in cui Di Fazio è accusato di maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale aggravata dall’uso di narcotici. Ora un’altra nuova contestazione emerge a suo carico: alla Procura di Milano, qualche giorno fa è stata dichiarata fallita, per debiti erariali e previdenziali da oltre mezzo milione di euro, la Industria Farmaceutica Italiana srl, di cui Di Fazio risultava amministratore.