Pedofilia. Arrestato a Pisa un 70enne. Abusi su sei minori e materiale pedopornografico

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AgenPress – La polizia a Pisa ha posto agli arresti domiciliari, in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare, un settantenne, già arrestato nel mese di ottobre 2020 per detenzione di materiale pedopornografico, per ulteriori accuse, tra cui quella di violenza sessuale aggravata e continuata su minore.

Il presunto autore, noto per essere presidente di un’associazione, avrebbe commesso le condotte delineate nei confronti di6 membri all’associazione, tutti minorenni al momento dei fatti. L’indagine nasce da una costola del procedimento penale che aveva portato all’arresto dell’uomo nell’ottobre scorso per il reato detenzione di materiale pedopornografico, nell’ambito del quale lo stesso era indagato per atti persecutori e atti sessuali ai danni di una minorenne. E’ lei la prima delle sei vittime a denunciare, che aveva portato poi alla condanna dell’uomo in primo grado alla pena di due anni e otto mesi di reclusione.

Il 70enne aveva installato alcune microcamere nella camera da letto della sua casa, che erano state nascoste: le ha trovate la polizia nel corso di una perquisizione, che ha ha portato anche al recupero di video e immagini.

Inoltre, l’analisi delle chat di Whatsapp, Facebook e Instagram ha permesso di ricostruire il modus operandi dell’individuo che, sottolinea la questura, “attraverso lusinghe, complimenti inopportuni, carpiva la fiducia delle minori inducendole, e in alcuni casi riuscendovi, a compiere atti sessuali, approfittando anche del rapporto fiduciario intrattenuto con le stesse”.

In due circostanze gli approcci, da verbali, sarebbero divenuti fisici, con palpeggiamenti delle parti intime delle vittime, mentre si trovavano nella palestra dell’associazione.

In una circostanza, la più grave, l’adulto avrebbe concesso con l’inganno la disponibilità del suo appartamento a due membri minorenni dell’associazione, consentendo loro di utilizzarlo per consumare un rapporto sessuale. L’indagato avrebbe piazzato all’interno della camera da letto delle microcamere nascoste per riprenderli a loro insaputa, producendo così materiale pedopornografico.

Le indagini, durate quasi un anno, inizialmente coordinate dalla Procura della Repubblica di Pisa e poi traferite, in ragione dei gravi reati contestati, alla Procura Distrettuale di Firenze, ed eseguite dalla Squadra Mobile pisana, hanno gettato luce sulla rete di relazioni che l’uomo avrebbe intrattenuto tra il 2015 e il 2020 con alcuni membri dell’associazione, relazioni a carattere sessuale.

Gli inquirenti spiegano che l’analisi dei device sequestrati all’indagato, all’atto della perquisizione in casa e del suo arresto, ha consentito l’apertura di un fronte investigativo su una mole cospicua di fotografie di alcune ragazzine dell’associazione, scatti che l’uomo si sarebbe procurato durante gli allenamenti in palestra o durante alcune vacanze organizzate dall’associazione e che poi l’uomo avrebbe provveduto ad elaborare attraverso dei programmi informatici cancellando il vestiario alle ragazzine e sostituendoli con l’apposizione di organi genitali.

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