Sciopero dei P.M. e dei Giudici onorari contro l’inaccettabile inerzia del Ministro Cartabia

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AgenPress. La Federazione Magistrati Onorari di Tribunale – FEDERMOT comunica che i giudici onorari di pace e i vice procuratori onorari italiani si asterranno dalle udienze e dagli altri servizi di istituto dal 23 al 27 novembre 2021. Saranno garantiti i servizi essenziali secondo le modalità e nei limiti previsti dai vigenti codici di autoregolamentazione.

L’astensione è determinata dalla persistente inerzia del Governo e del Parlamento in ordine al varo della riforma riguardante la magistratura onoraria.

Sebbene tale indifferibile intervento legislativo sia espressamente richiesto dalla stessa commissione europea, che già a seguito della procedura di pre-infrazione ha ritenuto incompatibile con il diritto unionale l’assetto discriminatoria dell’attuale inquadramento della categoria, il legislatore italiano persiste nel proprio contegno omissivo, ignorando anche gli approdi giurisprudenziali della Corte di Giustizia U.E. e delle magistratura italiane che, dal 2020 in poi, hanno reiteratamente condannato il Ministero della Giustizia a rifondere i danni da mancato riconoscimento delle necessarie tutele retributive.

L’immobilismo del Ministero disattende l’impegno espresso dal suo vertice politico in occasione del proprio insediamento, tramite proclami che appaiono ora beffardi, in assenza di qualsiasi iniziativa governativa, anche nell’imminente collegato alla legge di bilancio.

Tale approccio conduce allo svilimento della Giustizia e mina l’indipendenza, non solo economica, dell’intera magistratura ordinaria, corpo unitario che, secondo l’espressa previsione Costituzionale, contempla anche la magistratura onoraria, alla quale si estendono tutte le prerogative non strettamente correlate all’inquadramento di pubblico impiego del personale di ruolo.

L’attuale vertice politico ha addirittura avallato il ritiro dei tesserini identificativi ricognitivi del diritto di porto d’armi da difesa personale, tacciati di porre la vita e la sicurezza personale degli uomini e delle donne dedite alla nostra professione sullo stesso piano dei propri omologhi contrattualizzati, iniziativa che presuppone l’attribuzione di un diverso valore al bene “vita” in base alla natura impiegatizia del rapporto lavorativo a persone titolari del medesimo rapporto di servizio ed esposte al medesimo rischio professionale.

Questa ennesima reiterata iniziativa negazionista della nostra identità fisica oltre che professionale ben si parla con la condotta serbata in sede unionale, dove il governo sta facendo di tutto per impedire che la procedura di infrazione faccia il proprio corso avanti a quella commissione ben più solerte nel censurare la Nazione Polacca, autrice invero – nei confronti dei propri magistrati – di condotte legislative certamente meno gravi di quelle perpetrate in Italia nei confronti della magistratura onoraria.

Ricorrono quindi, i magistrati onorari, all’unico strumento di protesta legittimo nella loro disponibilità, l’astensione dalle proprie attività lavorative, nell’auspicio che il segnale di responsabilità che con tale iniziativa intendono lanciare, sia recepito da istituzioni, anche sovranazionali, meno inerti e distratte di quelle che hanno avuto sino ad ora in mano il loro dossier e costituisca uno stimolo alla loro immediata attivazione.

Ove tale fausto epilogo non possa realizzarsi per la contraria volontà del Ministro della Giustizia e del Governo, la predetta protesta intende inoltre costituire un sollecito alla Commissione Europea affinché riattivi, senza ulteriore indugio, la procedura di infrazione, il cui avvio è stato inopinatamente differito nonostante i solleciti del Parlamento europeo.

 

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