AgenPress – La quarantena scatta in automatico solo in base a un piccolo focolaio con tre casi in una classe. L’isolamento dei casi, la quarantena dei contatti e le tempistica per il rientro in classe sono sotto la responsabilità delle autorità sanitarie. Ma fino al loro intervento, “nell’immediatezza della conoscenza del caso positivo”, l’Istituto attiva una procedura “standardizzata”, che non comporta alcune valutazione discrezionale di carattere sanitario, si legge nella circolare che accompagna il nuovo protocollo per la gestione dei casi positivi, firmata dal direttore generale della prevenzione sanitaria, Giovanni Rezza, e dal capo dipartimento del ministero dell’Istruzione Jacopo Greco.
In particolare, il dirigente scolastico o un suo delegato, come prima azione informa il Dipartimento di Prevenzione (DdP) della presenza del caso positivo a scuola, individua i “contatti scolastici”, ossia “i bambini appartenenti alla stessa sezione/gruppo del caso positivo per i servizi educativi per l’infanzia e le scuole dell’infanzia”, “i compagni di classe del caso positivo (per la scuola primaria e secondaria)”, “il personale scolastico che ha svolto attività in presenza per almeno 4 ore nello stesso ambiente del caso positivo”.
Poi “sospende temporaneamente le attività didattiche in presenza per i contatti scolastici”, “trasmette ai contatti scolastici le indicazioni standardizzate preventivamente predisposte dal DdP” e “segnala al DdP i contatti scolastici individuati”.
Il rientro a scuola dei soggetti sottoposti a sorveglianza con testing può avvenire con il certificato rilasciato dai Servizi di Igiene e Sanità Pubblica. Mentre, per soggetti posti in quarantena si prevedono misure differenti in funzione dello stato vaccinale o dell’esito del test, “tali dati non sono nella disponibilità della scuola e quindi non vanno trattati”. Il nuoto protocollo prevede provvedimenti – di responsabilità dell’autorità sanitaria – diversi a seconda della fascia d’età degli alunni e dello status vaccinale.
In presenza di un caso positivo, i compagni di classe fanno un test il prima possibile, definito “T0”, e se il risultato è negativo si potrà rientrare a scuola, e poi uno dopo 5 giorni; nel caso di due positivi i vaccinati o negativizzati negli ultimi sei mesi fanno la sorveglianza con testing, i non vaccinati la quarantena; nel caso di tre positivi va in quarantena tutta la classe.
Un caso ancora diverso è quello dei servizi dell’infanzia: per i più piccoli è previsto un test subito e una quarantena di dieci giorni, al termine dalla quale dovranno effettuare un test; per i loro insegnanti la valutazione è in carico alle autorità sanitarie, dipende da tempo di permanenza nella stanza e dal contatto diretto con il caso positivo. Il preside sospende “in via eccezionale ed urgente” le lezioni nel caso in cui le autorità sanitarie “siano impossibilitate ad intervenire tempestivamente”.