Covid, green pass valido 9 mesi e richiamo vaccino entro 6

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Il richiamo va somministrato al più tardi 6 mesi dopo il completamento del ciclo vaccinale mentre la durata del Green Pass sarà di 9 mesi”


AgenPress. Per il certificato digitale Covid – annuncia il presidente della commissione Ue Ursula von der Leyen – presenteremo un atto delegato per un approccio uniforme sui richiami e la durata del certificato. Il richiamo va somministrato al più tardi 6 mesi dopo il completamento del ciclo vaccinale mentre la durata del Green Pass sarà di 9 mesi”.
In Italia aumenta l’incidenza settimanale nazionale, ma è in calo l’Rt medio. Secondo l’ultimo monitoraggio settimanale della Cabina di regia sulla pandemia, Liguria, Marche, PA di Trento e Veneto oltrepassano la soglia di allerta dei tre parametri indicati con conseguente passaggio alla zona gialla da lunedì prossimo.
E prima dell’ordinanza del ministero della Salute, il Trentino già annuncia che da lunedì 20 dicembre passerà in zona gialla.
E sono Calabria, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Molise e PA di Bolzano, le Regioni oltre la soglia di allerta del 10% di occupazione nelle terapie intensive.
Per De Luca “La situazione sta evolvendo, la ricerca avanza, quindi prima o poi arriveremo a una situazione tranquilla, ma oggi siamo di nuovo in una situazione di grave emergenza, siamo nel pieno della quarta ondata”.
Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, spiega così l’ordinanza che comporta delle restrizioni nel corso delle festività natalizie: “Era il minimo, non è la ghigliottina ma il minimo di prudenza e senso di responsabilità necessario da acquisire”.
“Non è un grandissimo sacrificio, l’alternativa alla responsabilità e al contenimento del Covid – spiega De Luca – è la chiusura di tutto. Lo dico con grande serenità, ma con grande chiarezza: se perdiamo la testa nella settimana compresa tra la vigilia di Natale e il Capodanno, noi perdiamo tutto quello che abbiamo fatto in questi mesi e ci ritroviamo a metà gennaio a dover richiudere bar, ristoranti, attività che comportano assembramenti, negozi, palestre, cinema, teatri. Diventerà inevitabile”.
De Luca ricorda che non ci sarà “nessuna festa in piazza, meno che mai a Capodanno perché non è possibile nessuna forma di controllo. Come controlli migliaia di persone senza mascherina? Gente che si passa la bottiglia di birra o di superalcolici e pippe varie. Allora, questa ordinanza ha l’obiettivo di salvaguardare la nostra salute, la nostra economia e le nostre scuole. Cerchiamo di essere responsabili”.
Anche il presidente della regione Veneto,  Luca Zaia, sottolinea come “per le feste, pranzi e cene, anche per i nuclei familiari diversi che si riuniscono a cena, che sono ‘estranei’ da un punto di vista epidemiologico, consigliamo se possibile di fare un test rapido, che sarà anche contestato ma è meglio che senza”. “Il test fai da te – ha aggiunto Zaia – si può acquistare al supermercato e online, da solo o a pacchetti. Si può fare in farmacia e farselo prescrivere. Non vuol dire che puoi fare i cori in casa, ma quantomeno è un ulteriore elemento di verifica, nella speranza che se c’è un qualche elemento di positività possa venire scandagliato. Anche l’Ecdc consiglia l’uso dei test fai da te. Tra le regole aggiungiamo quella di aerare i locali”.
Roberto Occhiuto, presidente della regione Calabria, lavora per evitare la zona arancione: Vaccinando quanto più è possibile ma soprattutto riorganizzando la rete ospedaliera in maniera da aumentare la dotazione di posti letto”.
“Forse già oggi – aggiunge Occhiuto – riusciamo ad aumentare le terapie intensive di 18-19 posti letto. Non è semplice. Anche i 18-19 posti in terapia intensiva che abbiamo prodotto lo abbiamo fatto semplicemente riorganizzando le risorse perché è difficile trovare anestesisti e rianimatori. E’ difficile in tutta Italia lo è ancor di più in Calabria perché un giovane specializzando preferisce andare in un sistema sanitario meglio funzionante piuttosto che in un ospedale in cui ogni giorno può avere qualche problema”.
Di zona arancione parla anche il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, spiega che “i dati in regione sono in lieve discesa, fortunatamente non c’e’ piu’ la crescita, speriamo una discesa piu’ consistente ma, rispetto alle settimane precedenti quando c’e’ stata una ascesa, adesso vedo una stabilizzazione. Allo stato non rischiamo la zona arancione”.
Fedriga aggiunge che “se le previsioni dovessero essere corrette significa che l’ondata non si annulla ma e’ sotto controllo”.
Rispetto allo scorso anno “abbiamo lo stesso numero di contagi ma la differenza e’ che oggi c’e’ piu’ mobilita’, la gente stava in casa, ora invece esce, si muove, e la situazione negli ospedali e’ sotto controllo, grazie al vaccino”, e il “numero dei tamponi è molto piu’ alto rispetto ad un anno fa”.
“Nell’ultima settimana abbiamo avuto un forte aumento dei contagi, localizzati soprattutto in pochi Comuni. Abbiamo numeri buoni, ma in peggioramento per quanto riguarda l’ospedalizzazione, al momento una sola persona in terapia intensiva”, afferma il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, per il quale “serve piu’ attenzione da parte di tutti”.
Infine il sottosegretario alla Salute Costa annuncia che “è ragionevole pensare che a marzo-aprile ci possa essere un vaccino anche per gli under 5″. Quindi ad un giorno dall’apertura delle somministrazioni, già 15mila bambini tra i 5 e gli 11 anni hanno fatto la prima dose. Una circolare del ministero spiega che i bambini che compiranno i 12 anni dopo la prima iniezione, potranno completare il ciclo con una seconda dose ridotta.
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