AgenPress – La sicurezza di circa 300.000 famiglie – almeno 2,1 milioni di persone, tra cui più di un milione di bambini – è a rischio a causa delle peggiori inondazioni che abbiano colpito il Pakistan negli ultimi decenni distruggendo le loro case, mentre si corre contro il tempo per prevenire la perdita di ulteriori vite umane.
Altre 690.000 abitazioni sono state parzialmente danneggiate dalle inondazioni. Il governo del Pakistan stima che circa 33 milioni di persone, tra cui 11 milioni di bambini (il 14% della popolazione), siano state gravemente colpite da piogge, inondazioni, danni alle infrastrutture e frane.
Il Pakistan è il quinto paese più popoloso del mondo e ospita circa 235 milioni di persone tra cui 92 milioni di bambini. Un terzo del paese è sott’acqua a seguito di più di due mesi di tempeste e inondazioni, descritte dal governo come una vera e propria “catastrofe climatica di proporzioni inimmaginabili”.
Più di 1.000 persone, tra cui 348 bambini, sono morti e altri 1.500 sono rimaste ferite dall’inizio della crisi. Le inondazioni e le piogge torrenziali sono state attribuite al peggioramento degli andamenti meteorologici a causa della crisi climatica. Il Pakistan è classificato come uno dei paesi più vulnerabili al cambiamento climatico nel mondo.
La situazione, secondo le previsioni, peggiorerà nei prossimi giorni e settimane con il protrarsi delle forti piogge nelle regioni già colpite. Alcuni grandi fiumi sono esondati e le dighe più importanti sono straripate distruggendo case, fattorie e infrastrutture essenziali tra cui strade, ospedali e scuole.
Save the Children, l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare le bambine e i bambini in pericolo e per garantire loro un futuro, ha mobilitato le sue squadre di intervento umanitario nelle aree più colpite di Shikarpur e Jacobabad, con soccorritori che distribuiscono materiali per allestire rifugi temporanei, kit per la casa, pentole, padelle e pacchi di cibo per le famiglie, oltre agli assorbenti igienici per le ragazze.
“La situazione va di male in peggio. Le piogge continuano a cadere sulle comunità già duramente colpite. Centinaia di migliaia di famiglie hanno perso la casa, e se gli era già rimasto poco ora non hanno più nulla. Molti di coloro che in precedenza sono fuggiti in zone più elevate sono ora costretti a lasciare tutto di nuovo, ancora e di nuovo. Un terzo del paese è sott’acqua. Il vero impatto della crisi climatica sui bambini e le famiglie vulnerabili in tutto il Pakistan si sta rivelando davanti ai nostri occhi”, ha dichiarato Khuram Gondal, Direttore di Save the Children in Pakistan.
“I soccorritori – ha aggiunto – sono al lavoro sul campo ma sono sopraffatti dalla portata della situazione. È straziante e devastante, c’è ancora molto da fare. Save the Children chiede alla comunità internazionale di fornire urgentemente più aiuti umanitari, per salvare vite e mantenere bambini e famiglie al sicuro”.
Save the Children sta già operando nelle province più colpite e sta mettendo in campo squadre in altre aree duramente colpite per valutare le esigenze immediate di bambini e famiglie. L’Organizzazione ha già raggiunto con il suo intervento più di 11.000 persone, tra cui circa 5.800 bambini, e sta lavorando a stretto contatto con le autorità nazionali e provinciali di gestione delle catastrofi.
Attraverso la sua campagna globale per affrontare la crisi climatica e la disuguaglianza, Save the Children sta ascoltando e diffondendo le esperienze dei bambini su come il cambiamento climatico e la disuguaglianza influenzino le loro vite, anche in Pakistan. L’Organizzazione per i diritti dei bambini sta chiedendo ai leader mondiali, alle aziende e alle élite benestanti di affrontare insieme la crisi climatica e sollevare i bambini e le loro famiglie dalla povertà.