AgenPress. Il passaggio dalle bollette bimestrali del gas alle bollette mensili rappresenta un “inganno” per i consumatori italiani, non produrrà alcun effetto positivo sul fronte dei costi dell’energia e farà perdere alle famiglie la reale percezione della spesa sostenuta, andando solo a beneficio delle società fornitrici alle quali sarà garantita liquidità.
Lo afferma il Codacons, che sta preparando un ricorso al Tar della Lombardia per bloccare tutti gli atti di Arera che autorizzano le società ad inviare le fatture con cadenza mensile ai propri clienti.
Si tratta a tutti gli effetti di una sconfitta per i consumatori italiani, e non a caso tutte le associazioni degli utenti sono intervenute per criticare il cambiamento annunciato da Arera – spiega il Codacons – La bolletta mensile non determinerà risparmi per le famiglie, modificando solo la periodicità delle fatture ma non la spesa sostenuta per il gas, che resterà a livelli elevati: un fatto tanto semplice ed elementare quanto incontrovertibile. Al contrario le società fornitrici dovranno sostenere maggiori costi per l’emissione e l’invio elle bollette (spedizioni, carta, imbustamento, ecc.) che saranno scaricati sui consumatori finali. Non solo: la bolletta mensile, cambiando la periodicità cui erano abituate le famiglie, farà perdere agli utenti la reale percezione dei consumi e della spesa sostenuta. Una misura che rappresenta una “sconfitta” per i consumatori italiani, tesa a favorire unicamente le società fornitrici di gas garantendo loro liquidità, e contro la quale il Codacons sta preparando un ricorso al Tar della Lombardia.
Ma i pericoli per i consumatori non sono finiti: la decisione di Arera – già impugnata dal Codacons al Tar Lombardia – di scegliere da ottobre il mercato Psv per la determinazione delle tariffe del gas, potrebbe comportare un esborso aggiuntivo tra i +450 e i +500 euro annui a famiglia solo per la spesa gas.
In base ai dati forniti dalle società specializzate, infatti, nei primi 8 mesi del 2022 il prezzo mensile del Psv italiano sarebbe stato per ben 6 volte superiore al prezzo mensile del Ttf – denuncia il Codacons – In particolare ad agosto il prezzo Psv del gas risulterebbe in media superiore del 5% rispetto al Ttf, a luglio dello 0,7%, a maggio dello 0,5%, ad aprile dell’8%, a marzo dell’1% e a gennaio del 2,8%. Questo significa che il parametro scelto da Arera per la definizione delle tariffe del gas potrebbe essere più elevato rispetto a quello finora utilizzato.