Entro il 2050, tutti i 2,02 miliardi di bambini nel mondo saranno esposti a un’alta frequenza di ondate di calore.
Già adesso, 1 bambino su 3 vive in paesi che affrontano temperature estremamente elevate e circa 1 su 4 è esposto a un’alta frequenza di ondate di calore.
Attualmente 23 Paesi rientrano nella categoria più alta per l’esposizione dei bambini a temperature estremamente elevate. Entro il 2050, questo numero salirà a 33 Paesi secondo lo scenario a basse emissioni e a 36 Paesi secondo lo scenario a emissioni molto elevate.
AgenPress. Secondo una nuova indagine dell’UNICEF, 559 milioni di bambini sono esposti ad un’alta frequenza di ondate di calore*. Inoltre, 624 milioni di bambini sono esposti a una delle altre tre condizioni di caldo elevato: durata elevata dell’ondata di calore, gravità elevata dell’ondata di calore o temperature estremamente elevate.
Durante un anno in cui le ondate di calore hanno superato i record sia nell’emisfero meridionale sia settentrionale, il nuovo rapporto L’anno più freddo del resto della loro vita: Proteggere i bambini dall’impatto crescente delle ondate di calore (The Coldest Year Of The Rest Of Their Lives: Protecting Children From The Escalating Impacts Of Heatwaves),sottolinea le già ampie conseguenze delle ondate di calore sui bambini e rileva che, anche mantenendo livelli più bassi di riscaldamento globale, in soli 30 anni saranno inevitabili ondate di calore più usuali per i bambini di tutto il mondo.
Il rapporto stima che entro il 2050, tutti i 2,02 miliardi di bambini nel mondo saranno esposti a un’alta frequenza di ondate di calore, indipendentemente dal fatto che il mondo raggiunga uno “scenario a basse emissioni di gas serra” con un riscaldamento stimato di 1,7 gradi nel 2050 o uno “scenario ad altissime emissioni di gas serra” con un riscaldamento stimato di 2,4 gradi nel 2050.
Prodotto in collaborazione con la Data Collaborative for Children e lanciato in partnership con la Goodwill Ambassador dell’UNICEF Vanessa Nakate e il movimento africano Rise Up, questi risultati sottolineano il bisogno urgente di adattare i servizi su cui i bambini fanno affidamento all’inevitabile impatto del riscaldamento globale. Il rapporto sottolinea inoltre la necessità di continuare a mitigare gli effetti peggiori delle altre condizioni di caldo elevato, per prevenire gli impatti peggiori delle altre misure di riscaldamento, tra cui ondate di calore più lunghe e più calde e temperature estreme più elevate.
“La colonnina di mercurio sta aumentando e così anche l’impatto sui bambini,” ha dichiarato Catherine Russell, Direttore generale dell’UNICEF. “Già adesso, 1 bambino su 3 vive in paesi che affrontano temperature estremamente elevate e circa 1 su 4 è esposto a un’alta frequenza di ondate di calore. Questo dato potrà solo peggiorare. Ancora più bambini subiranno le conseguenze di ondate di calore più lunghe, calde e frequenti nei prossimi 30 anni, minacciando la loro salute e il benessere. Quanto saranno devastanti questi cambiamenti dipenderà dalle azioni che intraprendiamo adesso. Come minimo, i governi devono limitare urgentemente il riscaldamento globale a 1,5 gradi Celsius e raddoppiare i fondi per l’adattamento climatico entro il 2025. Questo è l’unico modo per salvare le vite il futuro dei bambini e il futuro del pianeta.”
Le ondate di calore sono dannose soprattutto per i bambini, perché hanno una minore capacità di regolare la loro temperatura corporea rispetto agli adulti. Più i bambini sono esposti a ondate di calore, maggiori sono le loro probabilità di avere problemi di salute, comprese malattie respiratorie croniche, asma e malattie cardiovascolari. I neonati e i bambini piccoli sono esposti a più alti rischi di mortalità legata al caldo. Le ondate di calore possono avere effetti sull’ambiente in cui vivono i bambini, la loro sicurezza, nutrizione e accesso all’acqua, sull’istruzione e sul loro sostentamento futuro.
Il rapporto mostra che la durata delle ondate di calore elevate attualmente ha conseguenze su 538 milioni (o il 23%) dei bambini a livello globale. Questo numero salirà a 1,6 miliardi nel 2050 con un riscaldamento di 1,7 gradi e a 1,9 miliardi di bambini con un riscaldamento di 2,4 gradi, sottolineando l’importanza di misure urgenti e drastiche di mitigazione delle emissioni e di adattamento per contenere il riscaldamento globale e proteggere le vite umane.
A seconda del grado di riscaldamento globale raggiunto, milioni di bambini in più saranno esposti a ondate di calore e temperature estreme. I bambini delle regioni settentrionali, in particolare dell’Europa, subiranno gli aumenti maggiori delle ondate di calore di elevata intensità e, entro il 2050, quasi la metà di tutti i bambini dell’Africa e dell’Asia sarà esposta in modo prolungato a temperature estremamente elevate.
Attualmente 23 Paesi rientrano nella categoria più alta per l’esposizione dei bambini a temperature estremamente elevate. Entro il 2050, questo numero salirà a 33 Paesi secondo lo scenario a basse emissioni e a 36 Paesi secondo lo scenario a emissioni molto elevate. Burkina Faso, Ciad, Mali, Niger, Sudan, Iraq, Arabia Saudita, India e Pakistan sono tra i Paesi che probabilmente rimarranno nella categoria più alta in entrambi gli scenari.
“Gli shock climatici del 2022 sono stati un forte campanello d’allarme sul pericolo crescente che si sta abbattendo su di noi”, ha dichiarato Vanessa Nakate, attivista per il clima e Goodwill Ambassador dell’UNICEF. “Le ondate di calore ne sono un chiaro esempio. Per quanto quest’anno sia stato caldo in quasi ogni angolo del mondo, probabilmente sarà l’anno più freddo della nostra vita. La manopola del nostro pianeta si sta alzando, eppure i nostri leader mondiali non hanno iniziato a sudare. L’unica possibilità è quella di continuare ad aumentare i gradi di attenzione – su di loro – per correggere la rotta che abbiamo intrapreso. I leader mondiali devono farlo alla COP27 per i bambini di tutto il mondo, ma soprattutto per i bambini più vulnerabili nei luoghi più colpiti. Se non agiranno, e presto, questo rapporto chiarisce che le ondate di calore diventeranno ancora più dure di quanto siano già destinate ad essere”.
L’UNICEF chiede ai governi di:
- Proteggere i bambini dalla devastazione del cambiamento climatico adattando i servizi sociali. Ogni Paese deve adattare i servizi sociali critici – acqua e servizi igienici, salute, istruzione, nutrizione, protezione sociale e protezione dell’infanzia – per proteggere i bambini e i giovani. Ad esempio, i sistemi alimentari devono essere rafforzati per resistere ai rischi e garantire un accesso continuo a diete sane. È necessario investire maggiormente nella prevenzione precoce, nell’individuazione e nel trattamento della malnutrizione grave nei bambini, nelle madri e nelle popolazioni vulnerabili. Alla COP27, i bambini e i loro diritti devono essere considerati prioritari nelle decisioni sull’adattamento climatico.
- Preparare i bambini a vivere in un mondo cambiato dal clima. Ogni paese deve garantire a bambini e giovani formazione sul cambiamento climatico, sulla riduzione del rischio di catastrofi, formazione sulle competenze verdi e opportunità di partecipare in modo significativo e influenzare le politiche climatiche. La COP27 deve vedere i Paesi rafforzare l’attenzione all’educazione climatica e all’empowerment dei bambini nel piano d’azione ACE, adottarlo e attuare i precedenti impegni per costruire la capacità dei giovani.
- Dare priorità a bambini e giovani nei finanziamenti e nelle risorse per il clima. I Paesi sviluppati devono rispettare l’accordo raggiunto alla COP26 di raddoppiare i finanziamenti per l’adattamento climatico, portandoli almeno a 40 miliardi di dollari all’anno entro il 2025, come passo verso la realizzazione di almeno 300 miliardi di dollari all’anno per l’adattamento entro il 2030. I finanziamenti per l’adattamento devono costituire la metà di tutti i finanziamenti per il clima. La COP27 deve sbloccare i progressi in materia di perdite e danni, ponendo la resilienza dei bambini e delle loro comunità al centro delle discussioni sull’azione e sul sostegno.
- PREVENIRE una catastrofe climatica riducendo drasticamente le emissioni di gas serra e mantenere 1,5 gradi Celsius. Si prevede che le emissioni aumenteranno del 14% in questo decennio, mettendoci sulla strada di un riscaldamento globale catastrofico. Tutti i governi devono rivedere i loro piani e le loro politiche nazionali sul clima per aumentare l’ambizione e l’azione. Devono ridurre le emissioni di almeno il 45% entro il 2030 per mantenere il riscaldamento a non più di 1,5 gradi Celsius.