AgenPress. Il protagonista dell’incendio di un manichino raffigurante un poliziotto sicuramente non brilla per intelligenza, così come i componenti del coro di voci che si odono in sottofondo, ma sbaglia anche chi sottovaluta o cerca di ricondurre ad una bravata giovanile questo vergognoso ed esecrabile gesto posto in essere premeditatamente.
Esso, infatti, rappresenta, purtroppo, l’epilogo di un percorso degenerativo della credibilità e dell’autorevolezza delle Istituzioni, dal SIULP denunciato da anni, che fa registrare, ogni anno nell’indifferenza assoluta della politica, un’aggressione ogni 3 ore alle donne e agli uomini in uniforme a seguito dell’ormai scontata impunità di cui godono gli autori di questi fatti.
Stessa valutazione per coloro che hanno imbrattato le mura del Senato della Repubblica. Qual è il filo comune? Semplice, l’impunità.
Così in una nota Felice Romano, Segretario Generale del SIULP commenta quanto avvenuto a Milano con l’incendio del manichino raffigurante un poliziotto e le scritte vergate sui muri del Senato da alcuni esponenti dell’area anarchica.
Sono certo che la professionalità e l’abnegazione dei Colleghi di Milano consentiranno di identificare l’autore e di deferirlo all’A.G. Ma questo non risolverà il problema principiale, quello della credibilità delle Istituzioni, sulla quale, riteniamo, sia urgente riflettere per adottare le necessarie ed adeguate contro misure. Giacché in democrazia quando lo Stato viene attaccato, anche attraverso chi lo rappresenta oltre che servirlo, lo Stato ha il dovere prima ancora che il diritto di difendersi e di difendere adeguatamente le proprie Istituzioni e chi lo rappresenta.