AgenPress – “Dei 59 ospedali di base nella capitale” del Sudan, Khartoum, e negli Stati federali sudanesi “adiacenti alle aree di conflitto, 39” sono “fuori servizio”: nove perché “sono stati bombardati e 16” dopo essere “stati evacuati forzatamente”. Lo riferisce dalla notte scorsa su Facebook il sindacato nei medici sudanese “Ccsd” aggiungendo che nella medesima zona di conflitto fra esercito e paramilitari ci sono altri 20 ospedali che “rischiano di essere chiusi per mancanza di personale medico” e vari tipi di forniture tra cui quella di corrente elettrica.
I residenti di Khartoum si sono trovati intrappolati in una zona di guerra. Jet da combattimento ed elicotteri d’attacco hanno volato a bassa quota, mentre scontri a fuoco e bombardamenti scuotono le strade della città.
Abbiamo setacciato dozzine di filmati della città e parlato con i residenti per scoprire com’era la vita mentre i combattimenti – tra l’esercito sudanese e il gruppo paramilitare delle Forze di supporto rapido (RSF) – si intensificavano.
La minaccia per i civili è amplificata dalla particolare geografia di Khartoum. I principali siti strategici presi di mira, come gli edifici militari, sono vicini alle zone residenziali.
I filmati trasmessi in diretta su un canale di notizie con sede a Riyad questa mattina hanno catturato un attacco in una parte della città dove ha sede l’esercito sudanese.