AgenPress – I residenti delle quattro regioni ucraine annesse dalla Russia che non accettano di diventare cittadini russi saranno considerati stranieri e potranno essere espulsi se porteranno “una minaccia alla sicurezza nazionale” con attività che comprendono anche la “partecipazione a raduni e manifestazioni non autorizzate”. E’ quanto prevede una legge firmata e promulgata oggi dal presidente Vladimir Putin dopo essere stata approvata dal Parlamento.
I non russi potranno essere espulsi dai territori delle regioni di Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson se pongono appunto “una minaccia alla sicurezza nazionale”, sostenendo “un cambiamento violento delle fondamenta dell’ordine costituzionale”, pianificando atti terroristici, sostenendo il terrorismo, ma anche partecipando a raduni non autorizzati. Anche i residenti che abbiano ottenuto la cittadinanza russa potrebbero vedersela revocata, e quindi rischierebbero l’espulsione, sempre in caso di minaccia alla sicurezza nazionale e per la diffusione di notizie giudicate false che “provocano discredito” alle forze armate. Gli altri reati che possono portare alla revoca della cittadinanza russa sono, tra gli altri, la renitenza alla leva militare e la diserzione.