AgenPress – Decine di serbi si sono scontrati con i militari di Kfor, la forza di pace della Nato, mentre cercavano di prendere il controllo degli uffici di uno dei Comuni in cui i sindaci di etnia albanese si sono insediati la scorsa settimana, con l’aiuto delle autorità. Sono 25 i militari della Kfor, tra cui 11 italiani, rimasti feriti. Tre dei nostri connazionali sono gravi ma non in pericolo di vita: avrebbero riportato ustioni e fratture. Altri militari italiani feriti, tutti appartenenti al nono Reggimento alpini L’Aquila, sono stati colpiti da molotov o altri dispositivi incendiari. Altri tre avrebbero “fratture esposte”.
Gli incidenti sono avvenuti a Zvecan, 45 chilometri a Nord di Pristina, con i serbi che si sono prima scontrati con la polizia kosovara. Poi i soldati della Kfor hanno chiesto ai manifestanti di liberare la strada a due veicoli delle forze speciali di polizia kosovare. Dinanzi al loro rifiuto, i militari hanno usato gas lacrimogeni e granate stordenti per proteggere gli ufficiali kosovari nei veicoli e disperdere i manifestanti, secondo i media locali. I serbi, che erano circa 300, hanno risposto lanciando pietre e dando alle fiamme un’auto. I militari della Kfor hanno quindi fatto largo uso di manganelli, lacrimogeni e bombe assordanti. I manifestanti hanno risposto ancora con un fitto lancio di sassi, bottiglie e altri oggetti. Un’auto privata è stata data alle fiamme.
Il Comandante della Missione KFOR, Generale di Divisione Angelo Michele Ristuccia, sta seguendo personalmente l’evolversi della situazione ed esprime la sua solidarietà agli uomini e alle donne della missione rimasti feriti durante gli scontri e che ha dichiarato: “Gli attacchi ingiustificati alle unità della Nato sono inaccettabili e la Kfor continuerà a adempiere al suo mandato in modo imparziale”.