Migranti. Evi (AVS): CPR vanno chiusi, non rafforzati. Decisione CdM è passo indietro per i diritti umani

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AgenPress. “La decisione del Governo e della Premier Meloni di stringere ulteriormente le maglie sui centri di accoglienza è non solo disumana, ma anche pericolosa per la democrazia e i diritti umani. I nuovi Centri di Permanenza per il Rimpatrio (CPR) che il CdM vuole istituire in ‘località a bassissima densità abitativa e facilmente perimetrabili e sorvegliabili’ sono, in realtà, buchi neri dell’informazione e della legalità”.

Così, in una nota, la co-portavoce nazionale di Europa Verde e deputata di Alleanza Verdi e Sinistra, Eleonora Evi, che prosegue: “Già oggi, questi luoghi sono inaccessibili alla stampa e ai giornalisti, creando un vuoto informativo che è terreno fertile per abusi e violazioni. Chi dovrebbe controllare –  lo Stato per mezzo dei Prefetti – spesso latita e chiude gli occhi su gestioni approssimative e talvolta palesemente in violazione delle regole e dei capitolati d’appalto.

I diritti umani vi sono palesemente violati, creando una discriminazione inaccettabile tra uomini e donne di serie A e uomini e donne di serie B, rinchiusi esclusivamente per non avere i documenti in regola ma senza aver commesso alcun reato. È una vergogna che in una nazione civile si possa pensare di trattare esseri umani come merce da stoccare in magazzini lontani dagli occhi e dal cuore della società: i CPR vanno chiusi, non rafforzati. La scelta del Governo Meloni è un passo indietro per i diritti umani e un passo avanti per una politica dell’odio e della paura,” conclude Evi.

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