AgenPress – Rishi Sunak ha incontrato diversi leader del Medio Oriente, affermando che l’apertura del valico di Rafah verso Gaza avverrà “imminentemente”.
Sunak ha affermato che “la priorità immediata in questo momento” è fornire aiuti umanitari alla popolazione di Gaza.
Aggiunge che le sue discussioni con sei leader – tra cui il presidente palestinese Mahmoud Abbas e il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu – sono state produttive e hanno fatto “buoni progressi in aree tangibili” come gli aiuti umanitari.
Ha aggiunto che il Regno Unito condivide “una visione di un futuro in cui il popolo palestinese possa vivere con dignità, libertà e sicurezza e dobbiamo lavorare duro affinché ciò accada”.
Con il presidente palestinese Mahmoud Abbas “ha condannato il terrorismo di Hamas e hanno sottolineato che Hamas non rappresenta il popolo palestinese”.
L’ufficio di Sunak ha affermato che il primo ministro ha espresso le sue “profonde condoglianze per la perdita di vite civili a Gaza” e ha ribadito il suo impegno ad aprire l’accesso umanitario a Gaza.
“I leader hanno concordato sulla necessità che tutte le parti adottino misure per proteggere i civili e le infrastrutture civili e ridurre al minimo la perdita di vite innocenti”.
Oggi Sunak ha incontrato l’emiro del Qatar in Arabia Saudita, Tamim bin Hamad al-Thani, concordando sulla necessità “imperativa di fare tutto il possibile” per prevenire un’ulteriore “escalation di violenza” in Medio Oriente e sull’impegno comune per “far arrivare urgentemente gli aiuti umanitari” alla popolazione palestinese della Striscia a Gaza.
Durante l’incontro con il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman costui ha condannato fermamente gli attacchi contro i civili a Gaza, definendoli “atroci” e mettendo in guardia sulle “pericolose ripercussioni” in caso di un’escalation del conflitto.
Sunak ha incontrato bin Salman dopo una visita in Israele, dove ha incontrato il premier israeliano Benyamin Netanyahu nell’ambito di un giro d’incontri che dovrebbe portarlo anche in altri Paesi del Medio Oriente come parte degli sforzi per allentare la tensione nella regione.
Il principe Mohammed ha affermato che “il regno considera prendere di mira i civili a Gaza un crimine atroce e un attacco brutale, sottolineando la necessità di lavorare per fornire loro protezione”, ha riferito l’agenzia di stampa ufficiale saudita. Egli ha inoltre “sottolineato la necessità di compiere tutti gli sforzi possibili per ridurre il ritmo dell’escalation e garantire che la violenza non si espanda per evitare pericolose ripercussioni sulla sicurezza e la pace nella regione e nel mondo”.
Nel suo tour ha incontrato il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi, il quale ha sottolineato la necessità di coordinamento e cooperazione per evitare che la regione precipiti in una guerra, che potrebbe avere un impatto devastante. “Dobbiamo tutti agire per contenere gli sviluppi che potrebbero sfuggire di mano” ha detto al-Sisi sottolineando che le ripercussioni vanno oltre il diritto all’autodifesa e ribadendo l’importanza di rilanciare il processo di pace, “per dare ai palestinesi la speranza di costituire il loro Stato sui confini del giugno 1967, con Gerusalemme est come capitale”.
Il presidente egiziano ha poi espresso il suo apprezzamento per gli sforzi compiuti dal suo omologo statunitense Joe Biden e dal Regno Unito per convincere Israele a consentire l’apertura del valico di Rafah e per la consegna degli aiuti alla Striscia di Gaza. “Prendo atto della vostra comprensione dell’importanza di non permettere lo spostamento di civili da Gaza al Sinai”, ha aggiunto al-Sisi, “si tratta di una questione estremamente pericolosa che potrebbe porre fine alla causa palestinese”.