AgenPress – “Non sarà un conflitto brevissimo, c’é bisogno fare di tutto affinché il Libano e l’Iran siano tenuti fuori, la situazione è complessa e può cambiare da un momento all’altro, di minuto in minuto”.
Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani a Sky Tg24. “Hamas non è il popolo palestinese, è giusto che Hamas sia colpita da Israele perché attacca Israele e usa come scudo i suoi stessi civili”.
“Le minacce dell’Iran sono minacce politiche, gli attacchi di Hezbollah dal Libano sono segnali di supporto a Hamas, ma non è una dichiarazione di guerra, certo speriamo che la situazione non degeneri, c’è molta preoccupazione ma al momento siamo nella fase politica e non propriamente militare, anche se il lancio di razzi dal Libano provoca feriti e morti”.
“Gli italiani nella striscia di Gaza sono 7 con solo passaporto italiano, altri 7 con passaporto italiano e palestinese e altri 4 o cinque familiari, pensiamo di farli uscire da Gaza non appena ci sarà la possibilità. Purtroppo i tre italiani che si trovavano in Israele e credevamo ostaggi sono morti. C’è poi un gruppo di italiani abbastanza consistente che si trova al nord, al confine con il Libano, sono bersagliati dai razzi di Hezbollah e sono stati invitati a lasciare le loro case. La Farnesina è al lavoro 24 ore su 24”.
“Ci stiamo spendendo nel nostro lavoro, prima di tutto per la liberazione di tutti gli ostaggi senza condizioni. Hamas e Hezbollah devono smettere di attaccare, lanciare razzi contro Israele. Abbiamo chiesto a tutti i Paesi arabi di svolgere un ruolo di mediazione, all’Egitto, al Qatar, alla Giordania, alla Turchia, lavoriamo tantissimo per allentare la tensione, fermo restando il diritto di Israele a difendersi. Il popolo palestinese ha diritto ad avere un suo Stato: è quello a cui stiamo lavorando”.
“Mi pare che in Israele fino ad oggi sia prevalso il buon senso, la reazione è stata proporzionata alla vile aggressione che hanno subito. Finora hanno colpito solo i centri di Hamas. Anche il missile che ha colpito un ospedale a Gaza e che è stato attribuito in un primo momento a Israele, in realtà era un razzo di Hamas caduto sul parcheggio dell’ospedale e ha provocato una cinquantina di morti e non 500 come riferito da Hamas: bisogna impedire che la propaganda giochi ruoli negativi, infiammando le masse arabe nelle città dei Paesi musulmani”.