Sette Anni fa il terremoto nel Centro Italia. Fiore: “L’occasione dei vari Superbonus è stata sprecata”

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AgenPress. Antonello Fiore (Presidente Nazionale Società Italiana Geologia Ambientale – SIGEA): “Cosa abbiamo fatto in questi 7 anni dalla terremoto che 2016 ha colpito l’Italia centrale? Purtroppo dobbiamo constatare che l’occasione dei vari Superbonus è stata sprecata. Più di un terzo dei comuni italiani si trova in zone dove possono verificarsi eventi sismici forti o molto forti, ma ancora non è chiaro che la sicurezza, non solo sismica, deve essere l’elemento fondamentale delle politiche pubbliche e di incentivazione, visto che la stragrande maggioranza degli interventi finanziati col Superbonus riguardano l’ecobonus e il bonus facciate, e molto meno per il bonus sismico.

Dobbiamo insistere per mitigare gli effetti dei terremoti in termini di prevenzione ed educazione alla consapevolezza dei pericoli naturali. Abbiamo tutto il tempo per farlo, fino al prossimo terremoto. Ricordiamo che alcune stime indicano che dei 111,3 miliardi di euro per il Superbonus (ago. 2020‐ ago. 2023) solo 25 miliardi di euro, pari al 22.5%, è stato impiegato per l’adeguamento sismico degli edifici, ciò vuol dire che abbiamo reso efficienti dal punto di vista energetico molti edifici dimenticando la loro vulnerabilità al terremoto.

L’ISPRA nell’ultimo rapporto sul consumo di suolo (ed.2023) ci ricorda che il suolo consumato al 2022 in aree a diverso grado di pericolosità è il 36,2% (195.873 ettari) della superficie edificata nazionale. Nel solo corso del 2022 il consumo di suolo in zone a pericolosità sismica, che ha determinato un aumento del rischio, è stato di 220 ettari (pericolosità molto alta) e 2.293 ettari (pericolosità alta). Senza trascurare che nell’ultimo anno sono stati artificializzati o impermeabilizzati 113,7 ettari di zone che ricadono nei pressi faglie capaci.

La tendenza a consumare suoli maggiormente accessibili e anche in aree interessate da noti pericoli geologici sembra essere opposta ai buoni propositi quale quello del Piano per la transizione ecologica, approvato dal Comitato Interministeriale per la Transizione Ecologica nel 2021, che si poneva l’obiettivo di arrivare a un consumo netto pari a zero entro il 2030, anticipando di vent’anni l’obiettivo europeo”.

Lo ha affermato Antonello Fiore, Presidente Nazionale della Società Italiana di Geologia Ambientale, alla vigilia del terremoto del 30 Ottobre del 2016.

“A distanza di sette anni dalla tragedia del terremoto del 2016, che ha colpito alla fine di ottobre l’Italia centrale con magnitudo fino a 6.5, ci tornano alla mente le dichiarazioni di quanti, in processione sul cosiddetto “Cratere Sismico” affermavano: “ricostruiremo tutto, subito e nello stesso posto”! Bestemmie per gli addetti ai lavori, a distanza di sette anni tanto si è fatto, ma ancora tanto c’è da fare! Nella consapevolezza che allo stato attuale delle conoscenze ancora non si può prevedere dove e quando ci sarà il prossimo terremoto – ha dichiarato il geologo Enrico Gennari, Coordinatore Area Tematica Agenda 2030 Sviluppo Sostenibile – Ecologia Integrale.

Come mai, nell’ambito degli interventi del cosiddetto superbonus 110%, sono stati di gran lunga privilegiati quelli di efficientemente energetico e non di messa in sicurezza degli edifici residenziali, dal punto di vista sismico? La mancanza di una cultura della prevenzione, il ritenere che sarà poco probabile che il prossimo terremoto possa colpire la propria casa è il motivo principale? Probabilmente si. Il secondo motivo risiede, però, nel minor ritorno economico immediato o nel breve periodo, garantito dal contributo dello Stato per l’efficientamento energetico, rispetto a quello per la prevenzione sismica. – ha concluso il geologo Vincent Ottaviani, Vice Presidente Nazionale della SIGEA.

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