La classifica di tutte le città più care d’Italia

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Sul podio dei rincari Milano con +679 euro, poi Alessandria con +644 e Bolzano con 638 euro. Per le regioni vince la Valle d’Aosta


AgenPress. L’Istat ha reso noti oggi i dati territoriali dell’inflazione di ottobre, in base ai quali l’Unione Nazionale Consumatori ha stilato la classifica completa di tutte le città e delle regioni più care d’Italia, in termini di aumento del costo della vita. Non solo, quindi, delle città capoluoghi di regione o dei comuni con più di 150 mila abitanti.

“Al di là del calo dell’inflazione annua rispetto a quella tendenziale registrata a settembre 2023, dovuta ad un effetto ottico matematico, ossia al fatto che nell’ottobre del 2022 in Italia e nella gran parte delle nostre città si era raggiunto il record dell’inflazione annua, +11,8% quella italiana, un primato che non si aveva dal marzo del 1984, e, quindi, il confronto ora rispetto a quel mese risulta falsato, resta comunque una stangata per gli italiani. Non dobbiamo dimenticarci, infatti, che l’inflazione, anche se ora è più bassa, si aggiunge ai rincari registrati in questi ultimi due anni e a prezzi assoluti che sono già da record, a livello astronomico. Insomma, anche un minimo rialzo ora fa molto più male rispetto a prima” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.

In testa alla graduatoria, Milano dove l’inflazione tendenziale pari a +2,5%, pur essendo “solo” la sesta più alta d’Italia, si traduce nella maggior spesa aggiuntiva su base annua, equivalente a 679 euro per una famiglia media, 970 per una di 4 persone.

Medaglia d’argento per Alessandria che ha la seconda inflazione più alta d’Italia+2,9% su ottobre 2022 e un incremento di spesa pari a 644 euro a famiglia. Sul gradino più basso del podio Bolzano che con +2,4%, settima città per inflazione, ha una spesa supplementare pari a 638 euro annui per una famiglia tipo.

Appena fuori dal podio Pisa (+2,8%, al 3° posto per inflazione, pari a 631 euro), poi Venezia (+2,6%, 625 euro), al sesto posto Siena (+2,7%, +609 euro), poi Varese (+2,3%, 606 euro), Benevento, che con +3,1% registra l’inflazione più alta d’Italia (pari a 603 euro) e Perugia (+2,5%, 574 euro).

Chiude la top ten Aosta (+2,3%, +569 euro).

Sull’altro fronte della classifica, la città più virtuosa d’Italia in termini di spesa aggiuntiva più bassa non è più Potenza, che perde il suo storico primato, ma Trapani, con l’inflazione più bassa d’Italia, +0,2% e dove in media si spendono solo 38 euro in più all’anno. Al 2° posto Pescara, (+0,3%, +61 euro). Medaglia di bronzo Reggio Emilia (+0,3%, +72 euro).

Molto bene anche Campobasso (+0,4%, +73 euro), Catania al quinto posto (+0,5%, +99 euro), seguono Parma (+0,5%, +121 euro), Caltanissetta, settima Caserta, poi Ravenna. Chiude la top ten delle migliori, Ancona (+0,9%, +179 euro).

In testa alla classifica delle regioni più “costose” (Tabella n. 2), con un’inflazione annua a +2,3%, la Valle d’Aosta che registra a famiglia un aggravio medio pari a 569 euro su base annua. Segue l’Umbria, dove la crescita dei prezzi del 2,4% implica un’impennata del costo della vita pari a 542 euro, terza la Lombardia, +2% e 520 euro.

La regione più risparmiosa non è più la Basilicata, ma il Molise (+0,6%, +110 euro). Medaglia di Bronzo per l’Abruzzo, terza la Sicilia.

Tabella n. 1: Classifica completa delle città più care, in termini di spesa aggiuntiva annua (in ordine decrescente di spesa)

N

Città

Rincaro annuo

per famiglia media

(in euro)

Inflazione

annua di ottobre

1

Milano

679

2,5

2

Alessandria

644

2,9

3

Bolzano

638

2,4

4

Pisa

631

2,8

5

Venezia

625

2,6

6

Siena

609

2,7

7

Varese

606

2,3

8

Benevento

603

3,1

9

Perugia

574

2,5

10

Aosta

569

2,3

11

Trieste

557

2,4

12

Grosseto

541

2,4

13

Napoli

526

2,6

14

Cuneo

511

2,3

15

Lecco

508

2,0

16

Firenze

490

2,1

17

Vicenza

489

2,1

17

Padova

489

2,1

19

Pordenone

487

2,1

20

Torino

483

2,1

21

Lodi

482

1,9

22

Como

475

1,8

23

Pistoia

473

2,1

23

Livorno

473

2,1

25

Ascoli Piceno

472

2,5

26

Novara

467

2,1

27

Brindisi

464

2,8

28

Massa-Carrara

451

2,0

29

Olbia – Tempio

450

2,5

30

Bergamo

448

1,7

31

Avellino

447

2,3

32

Treviso

442

1,9

33

Viterbo

430

1,9

33

Cosenza

430

2,3

35

Rovigo

419

1,8

36

Terni

414

1,8

37

Mantova

406

1,6

37

Arezzo

406

1,8

39

Roma

398

1,7

40

Udine

395

1,7

41

Lucca

383

1,7

42

Belluno

379

1,7

 

ITALIA

370

1,7

43

Macerata

359

1,9

44

Gorizia

356

1,6

45

Genova

349

1,6

45

Bologna

349

1,4

47

Brescia

343

1,3

47

Pavia

343

1,3

49

Sassari

342

1,9

50

Trento

340

1,3

51

Vercelli

318

1,5

52

Modena

314

1,3

52

Rimini

314

1,3

54

Biella

297

1,4

55

Palermo

278

1,4

56

Ferrara

266

1,1

57

Teramo

264

1,3

58

Cagliari

263

1,4

59

Catanzaro

261

1,4

60

Potenza

257

1,3

61

Cremona

237

0,9

62

Verona

233

1,0

63

Messina

229

1,2

63

Siracusa

229

1,2

65

Reggio Calabria

224

1,2

66

Piacenza

217

0,9

67

Forlì-Cesena

193

0,8

68

Bari

191

1,1

69

Imperia

180

0,9

70

Ancona

179

0,9

71

Ravenna

169

0,7

72

Caserta

156

0,8

73

Caltanissetta

153

0,8

74

Parma

121

0,5

75

Catania

99

0,5

76

Campobasso

73

0,4

77

Reggio Emilia

72

0,3

78

Pescara

61

0,3

79

Trapani

38

0,2

Fonte: Unione Nazionale Consumatori su dati Istat

Tabella n. 2: Classifica delle regioni più care, in termini di spesa aggiuntiva annua (in ordine decrescente di spesa)

N

Regioni

Rincaro annuo per la famiglia media

(in euro)

Inflazione

annua di ottobre

1

Valle d’Aosta

569

2,3

1

Umbria

542

2,4

3

Lombardia

520

2,0

4

Trentino Alto Adige

494

1,9

5

Toscana

465

2,1

6

Piemonte

458

2,1

6

Veneto

458

2,0

8

Campania

439

2,3

9

Friuli-Venezia Giulia

434

1,9

10

Lazio

401

1,8

 

ITALIA

370

1,7

11

Calabria

329

1,8

12

Marche

312

1,6

13

Liguria

289

1,4

14

Puglia

259

1,6

15

Emilia-Romagna

238

1,0

16

Basilicata

232

1,2

17

Sardegna

211

1,2

18

Sicilia

168

0,9

19

Abruzzo

140

0,7

20

Molise

110

0,6

Fonte: Unione Nazionale Consumatori su dati Istat

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