AgenPress – Dopo quattro anni dalla firma del Memorandum sulla Belt and Road Initiative, tra l’allora premier italiano Giuseppe Conte e il tutt’oggi presidente cinese Xi Jinping, che fece storcere il naso agli Usa, l’Italia ha consegnato alle autorità di Pechino una nota per comunicare la disdetta dell’accordo, comunicando che l’Italia esce ufficialmente dalla Via della Seta.
La mossa è stata preceduta, durante l’estate, da una missione in Cina del segretario generale della Farnesina, Riccardo Guariglia, e a seguire dalla visita del ministro degli Esteri, Antonio Tajani. Nei due incontri è stata confermata l’intenzione di coltivare il partenariato strategico tra i due Paesi e sono stati avviati, fra gli altri, i passi preparatori per la visita del capo dello Stato Sergio Mattarella l’anno prossimo in Cina.
Non sarà dunque estesa l’intesa oltre il termine previsto del 22 marzo 2024. Però, si precisa nella comunicazione inviata dalla Farnesina all’ambasciata cinese, viene ribadita la volontà di rafforzare e sviluppare la “collaborazione bilaterale” a mutuo beneficio dei due Paesi.
Per il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, “l’accordo sulla Via della Seta “non era vantaggioso per noi in prospettiva perché Germania e Francia hanno avuto un fatturato superiore al nostro. Adesso vediamo come rafforzare il rapporto con la Cina ma già stiamo lavorando tanto con loro, c’è un partenariato strategico. Pochi giorni fa è stata in Cina il ministro Bernini, prima c’era stata la mia visita. Non c’è nulla di negativo nei confronti della Cina. Procediamo come abbiamo sempre proceduto, tutto va avanti”.
La cosiddetta “Belt ad Road Initiative”, lanciata da Xi Jinping nel 2013, è uno dei cardini del piano della Cina per rafforzare la propria economia attraverso una rete di infrastrutture fra tre continenti che favorisca gli scambi. Il memorandum con l’Italia – unico Paese del G7 ad aderire – era stato firmato dal primo governo Conte nel 2019. L’esecutivo guidato da Giorgia Meloni doveva decidere se rinnovarlo o meno entro la fine del 2023.
Oggi si punta a un interscambio di merci e progetti più rapido, più efficace e più stretto su ogni fronte possibile. L’Italia ha siglato un memorandum con Pechino nell’ambito della Nuova Via della Seta nel 2019, sotto Giuseppe Conte come premier e Luigi Di Maio come ministro degli Esteri: nessun Paese nel G7 lo aveva fatto prima e non lo ha fatto dopo. Il documento non aveva lo stesso valore di un vero accordo internazionale, ma andava a promuovere la cooperazione tra i due Paesi firmatari in diversi ambiti