AgenPress – “Spiace per il trattamento riservato a Ilaria Salis e ci auguriamo sappia dimostrare la propria innocenza. Però ogni Paese punisce come vuole e non compete a me giudicare quello che si fa in altri paesi”. Così in una nota il vicesegretario della Lega Andrea Crippa.
“Dichiarazioni allucinanti ma non sorprendenti da un partito che stenta a riconoscersi nella cultura democratica”, dice la capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera Luana Zanella.
Per Debora Serracchiani, responsabile Giustizia del Pd “ora è tutto chiaro, al governo del nostro Paese c’è un partito che con il suo vicesegretario giustifica la violazione dei diritti umani, ovviamente se è commessa da regimi amici. Ora sappiamo che la Lega se ne lava le mani se una cittadina italiana viene trattata in modo ignobile da un governo estero. Se questo è il modello e questi sono gli ‘amici’ della Lega, noi lo diciamo con forza che mai simili metodi potranno essere reintrodotti in Italia”.
“Il vicesegretario della Lega Crippa ci spiega di essere dispiaciuto per il trattamento riservato a Ilaria Salis, ma che ogni paese punisce come vuole e non sta a lui giudicare: una inaccettabile bestialità giuridica”.
Lo afferma il deputato di Più Europa Benedetto Della Vedova. “L’Ungheria, esattamente come l’Italia, è vincolata al rispetto delle convenzioni internazionali sui diritti umani e contro la tortura. L’Ungheria, come l’Italia, è paese membro del Consiglio d’Europa e della Unione Europea e quindi non può ‘punire come vuole’, ma può farlo solo in ossequio al diritto internazionale ed al diritto europeo. La Lega farebbe bene ad esigere da Orban il rispetto dei diritti fondamentali alla difesa e ad un trattamento non degradante per la cittadina italiana, non abbandonarla politicamente all’arbitrio antigiuridico”.