Roma. Fiaccolata per Alexey Navalny. Fischiato Romeo (Lega). Gualtieri: la sua morte segno di debolezza di Putin

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AgenPress –  “Putin Putin criminale!”: così ha gridato per qualche minuto gruppo di una quindicina di persone sulle scale del Campidoglio, tenendo in mano delle fiaccole.

Al grido di “vergogna vergogna” un gruppo di persone ha accolto l’arrivo di Massimiliano Romeo della Lega in piazza, alla fiaccolata in Campidoglio per Navalny. E ancora “parlaci di Savoini, dove sono i 49 milioni? Vattene a Mosca, leghista”.

Frasi condannate da Calenda.  “I fischi e gli insulti a Romeo? Non mi fa piacere. Chiunque è qui oggi è per ricordare un martire della libertà. E siccome la libertà è un valore universale è importante ricordarlo senza polemiche. Stasera siamo qua solo per Navalny e per quelli come lui che rischiano la vita o che la perdano, come gli ucraini da cui io starò il 24. Fondamentale” oggi questa unione. “Perché in Italia niente si riesce a fare insieme e questo è un bel segnale”.

Da Roma “parte un appello a Putin. Oggi siamo qui a gridare fermatevi . Come capitale abbiamo pagato anche noi le conseguenze nefaste del tracollo della democrazia. La morte morte di Navalny” magari “la considerano come atto di forza ma in realtà è un segno di debolezza, di paura e di distacco dal popolo russo”,  dice il sindaco di Roma Roberto Gualtieri.

“Grazie a quanti hanno promosso questa iniziativa di stasera – ha proseguito Gualtieri – e ai cittadini che sono qui, dando forte segnale di unità del paese e della comunità internazionale, agli ambasciatori, i diplomatici dei paesi che hanno voluto esserci per esprimere sdegno e condanna per la morte di Alexei Navalny, risultato di una lunga, deliberata, feroce persecuzione politica. Chiunque ami i valori della libertà e della democrazia non può accettare questa morte in silenzio. La storia ci insegna che dove viene eliminato il dissenso, laddove la violenza prevale, l’esito è sempre distruttivo e drammatico. Consentitemi di mandare un fortissimo e caloroso abbraccio alla moglie, ai figli, alla madre, abbiamo ascoltato le parole di Yulia, il suo orgoglio il suo coraggio, hanno colpito tutti noi, la sua voglia di combattere e l’appello alla comunità internazionale perché la persecuzione criminale che ha portato alla morte del marito non rimanga impunita o coperta dal silenzio. Julia ha detto ‘Putin e il suo governo porteranno la responsabilità di quanto hanno fatto questo giorno arriverà presto.

Siamo qui per dire ai cittadini russi che hanno manifestato per commemorare Navalny: voi non siete soli, la nostra voce si unisce alla vostra, è un nuovo atto di repressione che si somma alla persecuzione di tanti oppositori e agli arresti di chi chiede in questi giorni verità e giustizia. Navalny non era l’unico oppositore al regime, è importante ricordarlo per non abbandonare gli altri dissidenti; dalle democrazie di tutto il mondo si leva un grido di indignazione e un appello a Putin: fermatevi”.

 

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