AgenPress. “Io credo che bisogna tentare di assumere una posizione di equilibrio fra i vari diritti che la casta costituzionale ci garantisce. Il diritto di manifestare è un diritto costituzionale, su questo non c’è alcun dubbio, va tutelato. Naturalmente ci sono però anche altri diritti che vanno tutelati, tra cui l’ordine pubblico e il fatto che non si creino disordini. Quindi la domanda da farsi su Pisa è questa: quanto quei ragazzi stavano creando un problema vero?”, così ai microfoni di Radio Cusano Campus, nel corso della trasmissione ‘L’Italia s’è desta’ condotta dal Direttore Gianluca Fabi e da Roberta Feliziani, il presidente dell’ Associazione Nazionale Presidi Antonello Giannelli, che ha proseguito “è questo che ci ha lasciati un po’ perplessi, perché poi erano ragazzi a viso scoperto, non disponevano di nessun oggetto in grado di offendere. Ovviamente stavano manifestando, allora vorremmo capire meglio perché è successo quello che è successo.
Vedere dei poliziotti -ha continuato- che manganellano dei minorenni perlopiù inermi, che non causano offesa di nessun tipo, non è una bella cosa. Lo stesso Presidente della Repubblica si è esposto nettamente su questo”. Paragonando poi il nostro paese con la Russia, il Presidente Giannelli ha chiosato “Abbiamo visto tutti in televisione le scene che si sono verificate in Russia dove tutti coloro che portano un fiore in ricordo di Navalny vengono arrestati o picchiati. Ecco, noi non siamo quello stato, noi siamo una democrazia liberale e chi vuole manifestare deve poterlo fare in modo ovviamente, ripeto senza se e senza ma, pacifico; viceversa il ruolo delle forze dell’ordine non è messo in discussione perché fanno parte appunto dell’ordine democratico. Ma qualche eccesso in questo caso c’è stato probabilmente, e ciò in uno stato di diritto va appurato”.
Relativamente le occupazioni degli istituti scolastici causa proteste, Giannelli ha risposto “io sono contrario alle occupazioni, l’ho sempre detto, e sia da preside che da vicepreside ho operato affinchè non si realizzassero anche perché la legge italiana le considera fuori legge. Le occupazioni -ha continuato- sono un’interruzione di servizio e possono provocare anche altri reati fra cui il danneggiamento che, come sappiamo, causa anche un danno economico. La costituzione garantisce libertà di manifestazione però non garantisce libertà di occupazione, diventata ormai una routine stagionale che veramente non si può consentire. Ci sono le assemblee, regolamentate dal ’74 e dai decreti delegati, che si possono svolgere a scuola legittimamente, con dei limiti di tempo certo e si può dire tutto quello che si vuole. Quindi -ha concluso Giannelli– non è vietato il diritto di manifestazione e di espressione; quello che non va bene è l’occupazione che in genere è un capriccio voluto da pochi che mette sotto i piedi la volontà di molti”.